K metro 0 – Madrid – Il rinnovo del potere giudiziario, in carica da quattro anni, è diventato il principale motivo di scontro tra il PP e il PSOE in questa legislatura. In un nuovo tentativo di sbloccare il rinnovo della Corte Costituzionale, l’esecutivo ha presentato venerdì una modifica legislativa che abbassa le maggioranze richieste
K metro 0 – Madrid – Il rinnovo del potere giudiziario, in carica da quattro anni, è diventato il principale motivo di scontro tra il PP e il PSOE in questa legislatura.
In un nuovo tentativo di sbloccare il rinnovo della Corte Costituzionale, l’esecutivo ha presentato venerdì una modifica legislativa che abbassa le maggioranze richieste per le nomine nel Consiglio Generale della Magistratura (CGPJ) e questa proposta, insieme all’emendamento della CER per riformare il reato di appropriazione indebita durante il trattamento del reato di sedizione, ha finito per fomentare l’opposizione. “Aggressione istituzionale”, “attacco allo Stato di diritto”, “autogol”, “abuso di potere”, “deriva autoritaria”, sono solo alcuni degli aggettivi che PP, Vox e Ciudadanos hanno dedicato a Pedro Sánchez. Li riporta rtve.es.
Con la scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti al progetto di legge per la modifica del Codice penale, il governo ha proposto una via alternativa per sbloccare la Corte costituzionale e il CGPJ. La riforma mira quindi a trasformare l’attuale modello di elezione, che richiede l’accordo dei tre quinti dei membri se non si raggiunge un consenso entro tre mesi dalla fine del mandato dei giudici uscenti della Corte costituzionale.
Secondo la proposta del PSOE e dell’UP, d’ora in poi sarà sufficiente la maggioranza semplice e verrà stabilita una scadenza per questa elezione che, se i membri non dovessero rispettarla, potrebbe portare a “ogni tipo di responsabilità, anche penale”. Questa decisione ha portato alla richiesta di una sessione plenaria straordinaria da parte del blocco conservatore del CGPJ, che cercherà di accelerare il processo di nomina prima dell’entrata in vigore della riforma, definita “un’interferenza devastante”.
Questo perché, secondo fonti consultate da Europa Press ed EFE, la riforma prevede che, invece di proporre e votare due candidati, ciascuno dei 18 membri ne proporrà e voterà uno solo, il che, spiegano, garantirebbe l’elezione del candidato del settore progressista, il giudice della Corte Suprema José Manuel Bandrés. Tuttavia, la corrente progressista ritiene che questo sia un modo legittimo per le Cortes Generales di offrire una soluzione all’attuale situazione di stallo e che sarebbe “vergognoso” se “nessuno facesse nulla”.
Dopo mesi di contatti, il PP ha interrotto le trattative, sostenendo che l’intenzione del governo di riformare il reato di sedizione fosse una linea rossa e un “ricatto da parte del movimento pro-indipendenza”. Un fine d’anno dunque all’insegna di un’ulteriore lotta politica. Con relazioni che si deteriorano di giorno in giorno e alla vigilia di un anno elettorale, il PP e il PSOE hanno reso evidenti le loro differenze nelle sessioni parlamentari, dove i loro interventi hanno assunto toni molto duri.
Dall’opposizione, il leader del PP si è affrettato ad attaccare Sánchez, sostenendo che da quando è salito al potere la situazione in Catalogna è peggiorata. “Ora la legge non viene rispettata, viene negoziata e con effetti retroattivi”, ha dichiarato, aggiungendo poi che tutte queste decisioni dell’esecutivo sono legate ai “bilanci più costosi della storia della Spagna”. L’opposizione afferma che ricorrerà in appello contro la “deriva autoritaria” della riforma. In questo contesto, il PP ha già annunciato che si appellerà alla riforma anche presso l’Unione europea.
Tuttavia, non è l’unico emendamento controverso. PSOE e Unidas Podemos vogliono punire l’arricchimento illecito. I partner di governo hanno difatti difeso un emendamento per “rafforzare la lotta alla corruzione” che prevede l’introduzione di un nuovo reato nel Codice penale: quello di arricchimento illecito di quei funzionari pubblici che vedono aumentare il proprio patrimonio di oltre 250.000 euro senza poterlo giustificare.
Le autorità pubbliche sarebbero così obbligate a giustificare questo arricchimento per cinque anni dopo aver lasciato l’incarico; sono poi previste pene detentive da sei mesi a tre anni, interdizione da due a sette anni e multe fino a tre volte l’importo illecitamente arricchito.
Da parte sua, il presidente di Vox, Santiago Abascal, ha fatto sapere che utilizzerà anche le vie legali per impedire che la riforma vada avanti e ha avvertito che “l’assalto alle istituzioni dell’autocrate Sánchez sta accelerando con l’appoggio dei suoi partner separatisti”. Per Abascal, gli emendamenti presentati da PSOE e UP rappresentano una “amnistia per i golpisti e i corrotti”: “L’unica cosa da fare è resistere, sconfiggerli e votare massicciamente contro di loro”.
Pronta la replica del PSOE, che ha giustificato i suoi emendamenti come un modo per rispettare la Costituzione e la democrazia. “Di fronte a un PP antisistema, privo di cultura democratica e di senso dello Stato, vogliamo garantire il rispetto del mandato costituzionale e riportare la normalità nelle massime istituzioni dello Stato”, ha sostenuto il portavoce socialista al Congresso, Patxi López.