K metro 0 – Bruxelles – L’ufficio della Procura a Bruxelles ha detto che verrà deciso domani se le cinque persone fermate ieri nell’ambito di un’inchiesta per sospetta corruzione rimarranno detenute o verranno rilasciate. Le autorità belghe ieri hanno arrestato cinque sospettati, tra cui la vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, greca. Anche il compagno di
K metro 0 – Bruxelles – L’ufficio della Procura a Bruxelles ha detto che verrà deciso domani se le cinque persone fermate ieri nell’ambito di un’inchiesta per sospetta corruzione rimarranno detenute o verranno rilasciate. Le autorità belghe ieri hanno arrestato cinque sospettati, tra cui la vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, greca.
Anche il compagno di Kaili, che ieri sera è stata espulsa dal Pasok, il suo partito, è stato fermato. Il presidente della delegazione dell’Spd al Parlamento Europeo, Jens Geier, ha chiesto che Kaili si dimetta immediatamente dalla carica di vicepresidente. “Naturalmente non può più rappresentare il Parlamento – ha detto Geier alla Dpa -, non può andare avanti così ancora un altro giorno”, riporta l’Adnkronos.
Alcuni “sacchi di banconote”, scrive il quotidiano belga L’Echo, sarebbero stati trovati nella casa di Bruxelles della vicepresidente dell’Europarlamento Eva Kaili. Kaili è quindi stata fermata nell’ambito dell’inchiesta per presunta corruzione in flagranza, cosa che spiega il motivo per cui non è scattata l’immunità parlamentare, che viene meno in questi casi.
Tra i fermati ieri anche l’ex europarlamentare italiano del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D) Antonio Panzeri e il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini.
Il presidente del Europarlamento Roberta Metsola ha twittato: “Il nostro Parlamento europeo è fermamente contrario alla corruzione. (…) Faremo tutto il possibile per agevolare il lavoro della giustizia“.