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Simonetta Matone, dall’Assemblea Capitolina a Montecitorio, primo bilancio

Simonetta Matone, dall’Assemblea Capitolina a Montecitorio, primo bilancio

K metro 0 – Roma – Romana, classe 1953, laureata in Giurisprudenza, Simonetta Matone ha avuto esperienze molto importanti nell’amministrazione penitenziaria, come magistrato di sorveglianza a Roma (tra l’altro sciogliendo, nell’ambito civile, centinaia di riserve ereditate dai suoi predecessori) e, in seguito, al Ministero di Grazia e Giustizia e, diventando Sostituto Procuratore, alla Procura della Repubblica presso

K metro 0 – Roma – Romana, classe 1953, laureata in Giurisprudenza, Simonetta Matone ha avuto esperienze molto importanti nell’amministrazione penitenziaria, come magistrato di sorveglianza a Roma (tra l’altro sciogliendo, nell’ambito civile, centinaia di riserve ereditate dai suoi predecessori) e, in seguito, al Ministero di Grazia e Giustizia e, diventando Sostituto Procuratore, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni della Capitale. Dal 1991 al 2008, si è occupata costantemente di casi giudiziari riguardanti minorenni, battendosi per i loro diritti e per un’effettiva rieducazione dei devianti. Dopo vari altri incarichi, ha partecipato, come candidata, alle elezioni comunali di Roma dell’autunno 2021 e a quelle politiche nazionali dell’autunno 2022.

Intervista di Fabrizio Federaci

Onorevole, Lei è stata eletta, a ottobre 2021, consigliere comunale a Roma, nelle liste della Lega (di cui poi ha ricoperto, per un anno, l’incarico di capogruppo in Assemblea capitolina). E’ seguita, alle Politiche del 25 settembre 2022, l’altra elezione alla Camera, nel collegio uninominale Lazio 1-02 (Roma. Municipio III) per il centrodestra. Com’è stata, l’esperienza iniziale in Campidoglio? Utile anche per il nuovo incarico di deputato, oppure un qualcosa di assolutamente a sé?

Senz’altro un’esperienza molto formativa. Pur nella complessiva diversità delle situazioni, infatti, i meccanismi di funzionamento delle due assemblee legislative – Assemblea Capitolina e Camera dei deputati – sono abbastanza simili: con la presenza, in ambedue i casi, di gruppi col loro capogruppo, e altri aspetti tra loro analoghi. Da fuori, si può pensare, che governare Roma, una città, sia molto più semplice che partecipare, dal Parlamento, al governo d’un intero Paese. Ma non è così, perché posso assicurare che governare Roma, con tutti suoi problemi e la presenza di tante comunità straniere, è un’impresa di enorme difficoltà.

E veniamo all’incarico di parlamentare, eletta nella circoscrizione Lazio 1 e iscritta al gruppo Lega- Salvini premier, fa parte delle Commissioni II, Giustizia, XII, Affari sociali, e Messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica. Come cofirmataria, ha presentato varie proposte di legge: tra cui una di legge costituzionale, di “Modifica all’articolo 53 della Costituzione in materia di principi generali della legislazione tributaria per la garanzia dei diritti del contribuente”, e altre di legge ordinaria (su temi economico –tributari, sviluppo economico del Mezzogiorno, equo compenso delle prestazioni professionali). In quale discussione ha riscontrato il maggior interesse da parte dei deputati?

R.Nella Commissione Giustizia stiamo attualmente esaminando un disegno di legge molto importante, sull’equo compenso delle prestazioni professionali degli avvocati (questione che, così come del resto anche per altre categorie professionali, si trascina da anni, ndr). Altro importante ddl riguarda la creazione di un fondo per interventi a favore di Regioni e città che versano in condizioni più disagiate. Ma ho riscontrato particolare attenzione, da parte dei colleghi di tutti gli schieramenti, quando, recentemente, per la Lega ho dovuto riferire in aula a proposito di una mozione unitaria sui possibili strumenti per contrastare la violenza contro le donne, presentata in occasione della Giornata internazionale del 25 novembre.

Come hanno reagito le forze politiche alla presentazione di questa mozione?

Dal punto di vista politico, la discussione ha avuto risultati significativi: perché questa mozione, firmata da vari gruppi, inizialmente non aveva avuto il consenso anche dei 5 Stelle, che ne hanno presentato una loro; noi ci siamo astenuti, ma poi, alla fine tutte le forze politiche, pentastellati compresi, hanno votato appunto la mozione unitaria. È stato un momento di grande soddisfazione, vedere che su questa mozione, dedicata a un tema così rilevante, si è creato. in Parlamento, un consenso davvero trasversale. Altro momento significativo è stato quando, sempre ultimamente, ho illustrato la mozione sul conflitto russo-ucraino: mozione che con ragionevolezza conferma – se mai ci fossero stati dubbi – il nostro collocamento in Europa e nell’area atlantica.

E accanto all’attività legislativa, altre Sue iniziative degne di nota? 

Voglio ricordare soprattutto un piccolo convegno alla sala stampa della Camera, organizzato da Lella Golfo, deputata del PdL dal 2008 al 2013, fondatrice e attuale presidente della Fondazione Marisa Bellisario: convegno cui han partecipato parlamentari ed esperti di tutte le aree.

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