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Erdogan chiede alla Svezia di contrastare le minacce terroristiche alla Turchia

K metro 0 – Ankara – Svezia e Finlandia hanno chiesto di aderire alla NATO dopo che le forze russe hanno invaso l’Ucraina, temendo che il presidente russo Vladimir Putin possa prendere di mira anche loro. Ma la Turchia, che fa parte della NATO dal 1952, non ha ancora accettato la loro adesione, che richiede

K metro 0 – Ankara – Svezia e Finlandia hanno chiesto di aderire alla NATO dopo che le forze russe hanno invaso l’Ucraina, temendo che il presidente russo Vladimir Putin possa prendere di mira anche loro. Ma la Turchia, che fa parte della NATO dal 1952, non ha ancora accettato la loro adesione, che richiede l’approvazione unanime dei membri dell’alleanza esistenti. Tutti i 30 Paesi membri della NATO devono difatti ratificare ufficialmente il protocollo di adesione della Finlandia e della Svezia, ma i parlamenti della Turchia e dell’Ungheria non l’hanno ancora fatto.

La scorsa settimana, il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg si è recato in Turchia e ha esortato il Paese a mettere da parte le sue riserve, insistendo sul fatto che i vicini nordici si sono impegnati abbastanza per soddisfare le preoccupazioni di Ankara. Il governo turco ha difatti accusato la Svezia – e in misura minore la Finlandia – di ignorare i suoi problemi di sicurezza. Eppure ieri il nuovo primo ministro svedese Ulf Kristersson ha dichiarato di impegnarsi a lavorare per contrastare le minacce “terroristiche” alla Turchia.

Il governo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta facendo in particolare pressioni sui due paesi affinché prendano provvedimenti nei confronti di persone che considera terroristi, tra cui i sostenitori del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o PKK, e di quelli che il governo sospetta abbiano orchestrato il fallito colpo di Stato del 2016 in Turchia.

“Il mio governo è stato eletto poche settimane fa con il mandato di mettere legge e ordine al primo posto”, ha comunicato il primo ministro svedese Ulf Kristersson durante una conferenza stampa congiunta con Erdogan. “E questo include la lotta al terrorismo e alle organizzazioni terroristiche come il PKK in Svezia. Per questo voglio rassicurare i turchi: La Svezia rispetterà tutti gli obblighi assunti nei confronti della Turchia per contrastare la minaccia terroristica prima di diventare membro della NATO e come futuro alleato”, ha rassicurato.

Erdogan ha così accolto con favore l’impegno del nuovo governo svedese a rispettare gli obblighi concordati tra Turchia, Svezia e Finlandia in vista del vertice NATO di giugno, ma d’altra parte ha affermato che il suo Paese vuole vedere “passi concreti”. Il presidente turco ha inoltre definito un “passo positivo” la decisione della Svezia di revocare l’embargo sulle armi imposto in seguito all’incursione della Turchia nel 2019 nel nord della Siria per combattere i militanti curdi. “La Svezia vuole entrare nella NATO per la propria sicurezza, noi vogliamo vedere una Svezia che sostenga le nostre preoccupazioni per la sicurezza”, ha detto Erdogan.

In precedenza, però, lo speaker del parlamento turco Mustafa Sentop aveva affermato che la Svezia ha ancora “molti passi da compiere” prima che il parlamento turco possa approvare la sua adesione alla NATO. Sentop ha precisato che i gruppi che Ankara considera terroristi sono ancora in grado di condurre “attività di propaganda, finanziamento e reclutamento” in Svezia.

Il nuovo governo svedese di centro-destra sta adottando senza dubbio una linea più dura non solo nei confronti del PKK, ma anche del gruppo di milizie curde siriane YPG e del suo ramo politico, il PYD. La Turchia considera difatti l’YPG come il braccio siriano del PKK. Il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström ha dichiarato alla Radio svedese che esistono stretti legami tra il PKK e l’YPG/PYD, per cui la Svezia “manterrà le distanze” dai gruppi siriani per non danneggiare le relazioni con la Turchia.

L’ex ministro della Giustizia Morgan Johansson ha però definito “preoccupante e acquiescente” la gestione del processo di adesione alla NATO da parte del nuovo governo. Anche i curdi in Svezia hanno espresso critiche. Kurdo Baksi, uno scrittore curdo che vive in Svezia da decenni, ha definito le osservazioni di Billström irrispettose, visti i sacrifici che i curdi siriani hanno fatto per combattere il gruppo dello Stato Islamico.

Intanto, la NATO annuncia che il prossimo vertice dei leader si terrà in Lituania il prossimo luglio. Lo riporta Associated Press. “Siamo di fronte all’ambiente di sicurezza più complesso e imprevedibile dai tempi della Guerra Fredda”, ha dichiarato il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, annunciando che i capi di Stato e di governo dei 30 Paesi membri si riuniranno nella capitale lituana, Vilnius, l’11 e 12 luglio 2023.

I leader discuteranno di aumentare le difese dei Paesi membri della NATO vicini alla Russia e all’Ucraina e continueranno a sostenere il Paese devastato dalla guerra. Verrà inoltre riesaminata la spesa per la difesa, che è aumentata in maniera costante dopo l’annessione della penisola di Crimea da parte della Russia nel 2014, ma è poi cresciuta vertiginosamente dopo che il Presidente Vladimir Putin ha inviato truppe in Ucraina a febbraio.

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