K metro 0 – Belgrado – “Ogni drone che sorvola le strutture militari sarà abbattuto” ha dichiarato il primo ministro serbo Ana Brnabic. E il presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vucic ha così confermato il via libera all’esercito di distruggere tutti i droni nemici presenti nello spazio aereo del Paese dopo che, secondo i
K metro 0 – Belgrado – “Ogni drone che sorvola le strutture militari sarà abbattuto” ha dichiarato il primo ministro serbo Ana Brnabic. E il presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vucic ha così confermato il via libera all’esercito di distruggere tutti i droni nemici presenti nello spazio aereo del Paese dopo che, secondo i media locali, sono stati avvistati veicoli aerei senza pilota (UAV) sopra le zone di confine con il Kosovo.
Parlando alla Radio televisione della Serbia, il nuovo primo ministro Ana Brnabic ha confermato che alcuni droni sono stati avvistati mentre riprendevano le basi militari. “Hanno filmato una postazione nella zona di sicurezza terrestre e due caserme. Sono stata informata dal presidente e comandante supremo delle forze armate serbe, che ha dato l’ordine di aumentare la protezione aerea, che ora è uno stato di allerta permanente”, ha precisato Brnabic. Lo ha riportato l’agenzia turca Anadolu.
Si tratta, dunque, della sicurezza dei serbi in Kosovo. “Se dovesse accadere di nuovo, abbatteremo tutti i velivoli, come farebbe qualsiasi altro Paese. Non fornirò altre informazioni. Il presidente e il ministro della Difesa Milos Vucevic diranno di più”, ha concluso Brnabic.
Torna a salire la tensione al confine tra Serbia e Kosovo. I caccia MiG-29 sono stati inviati per respingere gli UAV avvistati sopra le basi militari vicino al confine con il Kosovo. Vucevic ha precisato che le forze armate del Paese sono in stato di allerta a causa dell’escalation di tensioni con il vicino Kosovo per la questione delle targhe automobilistiche. Pristina ha tentato in effetti più volte di far rinnovare alla minoranza serba le targhe automobilistiche risalenti a prima del 1999, quando il Kosovo faceva parte della Serbia. Una decisione che ha provocato violenti scontri tra la polizia e i serbi locali.
Il Kosovo ha dichiarato difatti la propria indipendenza dalla Serbia nel 2008, ma la Serbia continua a considerarlo come suo territorio. Il piano del Kosovo per l’eliminazione delle targhe serbe entro il 2023 non soddisfa poi del tutto nemmeno l’Ue.
Il governo di Pristina ha posticipato al 21 aprile 2023 il divieto di circolare con veicoli che abbiano targhe diverse da quelle kosovare, con un programma a tappe, ma le reazioni a Bruxelles non sono tra le più entusiaste nei confronti delle concessioni fornite dal governo del Paese. “Il Kosovo ha il diritto di eliminare gradualmente le targhe, ma il processo deve avvenire secondo le modalità concordate nel dialogo mediato dall’Ue”, è il commento secco della portavoce della Commissione Ue responsabile per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Nabila Massrali, riferito da eunews.it.