K metro 0 – Pechino – Il XX Congresso del Partito comunista cinese, concluso il 22 ottobre scorso, ha svelato, oltre alle ambizioni strategiche di Pechino nel nuovo contesto degli equilibri di potenza globali, anche una nuova struttura nel partito con effetti a lungo termine. I 2.296 delegati (in rappresentanza di 96 milioni di membri),
K metro 0 – Pechino – Il XX Congresso del Partito comunista cinese, concluso il 22 ottobre scorso, ha svelato, oltre alle ambizioni strategiche di Pechino nel nuovo contesto degli equilibri di potenza globali, anche una nuova struttura nel partito con effetti a lungo termine.
I 2.296 delegati (in rappresentanza di 96 milioni di membri), radunati, dopo cinque anni, nella Grande Sala del Popolo di Pechino, hanno eletto il nuovo Comitato Permanente del Politburo (CPP), l’organo decisionale più importante del sistema politico cinese, i cui sette membri spiccano per la loro vicinanza a Xi e per l’incondizionata condivisione della sua linea politica.
Il Comitato permanente del Politburo è il nucleo centrale del Politburo, l’Ufficio politico del PCC (composto da 24 membri) che supervisiona e controlla il al partito.
Due dei sette membri del Comitato uscente, Zhao Leji e Wang Huning, hanno mantenuto il posto, mentre gli altri quattro sono stati sostituiti da Li Qiang, Cai Qi, Ding Xuexiang e Li Xi. Molti cambiamenti sono avvenuti anche nel Politburo.
Con l’elezione alla presidenza del partito di Xi Jinping (69 anni), che si è assicurato uno storico terzo mandato, emergendo come il leader più influente della nazione dai tempi di Mao Zedong, il nuovo CPP è stato riempito di suoi fedelissimi.
Xi è stato anche nominato presidente della Commissione militare centrale, ovvero comandante in capo delle forze armate cinesi: il primo esponente del PCC che abbia mai accumulato tanto potere nelle sue mani, se si tiene conto che in passato i poteri erano solitamente condivisi tra le diverse fazioni del partito.
Oltre a ricoprire la carica di presidente, Xi è ora anche segretario generale del Partito Comunista Cinese.
Secondo gli esperti, il suo ruolo guida nel partito è ormai incontrastato e potrà esercitarlo con molta facilità nei prossimi cinque anni.
I promossi
Il ministro degli Esteri Wang Yi (69 anni) è stato promosso al Politburo. Prenderà il posto di Yang Jiechi, attualmente direttore dell’ufficio generale della Commissione centrale per gli Affari Esteri, che andrà in pensione.
L’attuale ambasciatore negli Stati Uniti, Qin Gan, è stato promosso al Comitato Centrale e presto assumerà il posto di Wang come ministro degli Esteri. E probabilmente anche il rango di rappresentante speciale per negoziare le controversie sui confini con l’India.
Nel nuovo Politburo è entrato inoltre Liu Haixing, viceministro degli Esteri ed esperto di affari europei: una nomina di cruciale importanza in considerazione della guerra fra la Russia e l’Ucraina e della speciale attenzione di Pechino per l’Europa.
Il generale He Weidong (65 anni) è il nuovo vicepresidente della Commissione militare centrale. Si ritiene che sia stato premiato per la sua guida del Comando del Teatro Occidentale delle forze armate, che confina con l’India, durante un periodo di accresciute tensioni.
L’assenza di una donna e l’esclusione di Hu Chunhua, uno dei vicepremier cinesi, dell’ex segretario del partito dello Xinjiang Chen Quanguo e di volti moderati come Li Keqiang e Wang Yang dall’organo decisionale ha destato molte perplessità in tutto il mondo.
Se Hu Jintao, l’ex presidente della Repubblica popolare cinese, era considerato in precedenza un candidato alla massima carica del partito, Li e Wang apparivano destinati a lunghe scalate ai vertici del Partito a causa della loro giovane età. Entrambi avevano prestato servizio nella Lega della Gioventù Comunista, un gruppo un tempo influente che secondo gli esperti ha perso il potere sotto Xi.
I nuovi membri
Ding Xuexiang (60 anni), capo della segreteria di Xi, è il più giovane tra i nuovi membri del Comitato Permanente del Politburo (CPP). Noto come guardiano – poiché tutti hanno dovuto passare il suo controllo prima di incontrare Xi – è a capo del potente Ufficio Generale del Comitato Centrale, che gestisce gli affari amministrativi della massima dirigenza. Anche se sesto nella scala gerarchica, va tenuto d’occhio molto attentamente, perché in futuro potrebbe svolgere un ruolo più importante nei corridoi del potere a Pechino.
Secondo “China Daily”, ha scalato i ranghi dell’apparato del partito a Shanghai ed è diventato segretario del Comitato politico e giuridico del Comitato municipale del partito di Shanghai al 18° Congresso del partito nel 2012 ed è stato eletto nel Comitato centrale come membro supplente.
Li Qiang (63 anni), ex operaio poi laureato in sociologia e in meccanica agraria al Politecnico di Hong Kong nel 2005, era apparso come una stella nascente della politica cinese, nonostante la sua discutibile gestione del caotico e lunghissimo lockdown di Shanghai durante la pandemia del coronavirus.
Eletto membro del Comitato Permanente del Politburo è stato designato come nuovo primo ministro dal prossimo mese di marzo, destinato a succedere a Li Keqiang.
Zhao Leji, 65 anni, è il terzo membro in classifica del CPP e dovrebbe diventarne il presidente nel marzo 2023. Era già membro di questo organo spremo dal 2017. Ed era inoltre segretario della Commissione centrale per l’ispezione della disciplina, la più alta istituzione di controllo interno del partito, che è stata il potentissimo braccio armato della campagna anticorruzione voluta dal presidente Xi.
Wang Huning (67 anni) è stato anch’egli membro del CPP dal 2017. E’ considerato il principale ideologo del Partito e ha esercitato un’influenza significativa sulla politica e sul processo decisionale di tre leader: Jiang Zemin, Hu Jintao e Xi Jinping. Esercita inoltre un’influenza sulla diplomazia cinese, attestata dal fatto che ha accompagnato Xi nei suoi viaggi all’estero.
Cai Qi (67 anni), il quinto membro del CPP, è noto, secondo il “South China Morning Post”, per il suo ampio uso dei social media e per i suoi metodi poco ortodossi di gestione del potere. Dal 2014 ha lavorato nella Commissione di sicurezza nazionale voluta da Xi, per diventare tre anni dopo capo del partito a Pechino, dove nel giugno 2020 ha guidato l’équipe incaricata di eliminare il coronavirus nel mercato Xinfadi della capitale.
Li Xi (66 anni), settimo nella gerarchia del CPP, è attualmente segretario della Commissione centrale per l’ispezione disciplinare.
Subito dopo essere stato nominato membro del Politburo al 19° Congresso del Partito, nel 2017, ha assunto la posizione di segretario provinciale del partito nell’importante provincia meridionale del Guangdong. E’ stato anche vice segretario del partito di Shanghai, e poi governatore della provincia di Liaoning, prima di essere promosso alla carica di segretario del partito.
Secondo gli esperti, se il pieno controllo assunto da Xi rende il suo più stretto entourage pienamente responsabile di qualsiasi decisione politica (e anche di eventuali errori) potrebbe anche provocare, tuttavia, più forti reazioni internazionali, specialmente dal bocco dei paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti. E questo, secondo Yang Zhang, professore alla School of International Service dell’Università di Washington, renderà il suo terzo e probabile quarto mandato non così facile come previsto.