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Surovikin, il super generale russo chiamato da Putin a sbloccare lo stallo in Ucraina

Surovikin, il super generale russo chiamato da Putin a sbloccare lo stallo in Ucraina

K metro 0 – Mosca – Basta guardarlo in effetti, Sergei Surovikin, per capire perché è soprannominato “il generale Armaggedon”. Calvo e dall’aspetto feroce, è come appare. Un personaggio temibile, inquietante. Ben diverso da una figura tragicomica come Pavel, il generale obeso (130 chili) che si scola ogni giorno una bottiglia di vodka, richiamato in

K metro 0 – Mosca – Basta guardarlo in effetti, Sergei Surovikin, per capire perché è soprannominato “il generale Armaggedon”.

Calvo e dall’aspetto feroce, è come appare. Un personaggio temibile, inquietante. Ben diverso da una figura tragicomica come Pavel, il generale obeso (130 chili) che si scola ogni giorno una bottiglia di vodka, richiamato in servizio, a 67 anni, nel giugno scorso da Putin per assumere il comando delle forze speciali in Ucraina.

Come Pavel, anche Surovikin aveva prestato servizio in Siria, guadagnandosi una reputazione di brutalità per aver bombardato i civili durante la campagna russa in quel paese. E nel curriculum dei suoi misfatti c’è anche il ruolo da lui svolto nella morte di tre manifestanti a Mosca durante il fallito colpo di stato contro Mikhail Gorbaciov nel 1991.

L’8 ottobre scorso, Vladimir Putin gli ha affidato il comando delle forze russe in Ucraina dopo l’attacco al ponte strategico per la penisola di Crimea che ha messo in imbarazzo il Cremlino e ha creato problemi logistici per le forze russe.

Surovikin mantiene anche l’incarico di capo dell’aeronautica, una posizione che potrebbe aiutare a coordinare gli attacchi aerei con altre operazioni.

Durante i bombardamenti più recenti, alcuni blogger di guerra russi hanno pubblicato una dichiarazione attribuita a Surovikin che segnalava la sua intenzione di continuare gli attacchi con inesorabile vigore per sottomettere il governo di Kiev.

“Non voglio sacrificare la vita dei soldati russi in una guerriglia contro orde di fanatici armati dalla NATO”, avrebbe detto Sursovikin. “Abbiamo mezzi tecnici sufficienti per costringere l’Ucraina ad arrendersi”.

I falchi del Cremlino hanno lodato la nomina di Surovikin a capo delle forze russe in Ucraina. Yevgeny Prigozhin, un uomo d’affari milionario soprannominato “il cuoco di Putin”, creatore del gruppo mercenario Wagner, che svolge un ruolo chiave nei combattimenti in Ucraina, lo ha elogiato come “il miglior comandante dell’esercito russo”.

Ma sebbene gli intransigenti si aspettassero che Surovikin aumentasse gli attacchi contro l’Ucraina, le sue prime dichiarazioni pubbliche dopo la nomina sono apparse più come un riconoscimento delle vulnerabilità dell’esercito russo che come minacce spavalde.

Nei suoi interventi alla televisione di stato russa, Surovikin ha ammesso che le forze russe nell’Ucraina meridionale si trovavano in una “posizione piuttosto difficile” di fronte alla controffensiva di Kiev.

Come ha osservato Gian Micalessin (“Il Giornale”, 20 ott. 2022) Surovikin “avrebbe fatto capire che le forze russe hanno bisogno di mesi e non di semplici settimane per recuperare un minimo di capacità offensiva”. E avrebbe adombrato anche un possibile ritiro da Kherson, sotto la controffensiva delle forze ucraine, per attestare le forze russe lungo la nuova linea del fronte sulla riva settentrionale del fiume Dniepr.

Surovikin è salito costantemente nelle gerarchie delle forze armate russe, comandando unità schierate nell’ex repubblica sovietica del Tagikistan, guidando le truppe inviate in Cecenia e prestando servizio in altri luoghi in tutto il territorio russo.

Nominato comandante delle forze russe in Siria, nel 2017, è tornato a svolgere un ruolo di comando nel 2019 mentre Mosca cercava di sostenere il regime del presidente Bashar Assad per aiutarlo a riconquistare terreno nel pieno di una devastante guerra civile.

In un rapporto del 2020, Human Rights Watch ha nominato Surovikin, insieme a Putin, Assad e altre figure, responsabile delle violazioni dei diritti umani durante l’offensiva siriana del 2019-2020 nella provincia di Idlib.

Il suo curriculum in Siria potrebbe essere stato un fattore determinante per la sua nomina a comandante militare in in Ucraina, poiché Putin si è mosso per alzare la posta e invertire una serie di sconfitte umilianti.

Anche il famigerato leader ceceno Ramzan Kadyrov, che ha ripetutamente chiesto di intensificare gli attacchi in Ucraina, ha elogiato Surovikin come “un guerriero esperto, lungimirante ed energico” esprimendo fiducia che “migliorerà la situazione”.

Sta di fatto che, dopo la proclamazione della legge marziale il generale Armaggedon ha rafforzato i suoi poteri che, per dirla con Gian Micalessin, “non si limitano al semplice rilancio delle operazioni militari in Ucraina, ma finiscono, nei fatti, per conferirgli un’autorità superiore a quella del Capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov e del ministro della Difesa Sergei Shoigu”, anche in virtù della sua spietata denuncia di tutti gli errori tattici e strategici che impediscono alla Russia di recuperare la sua capacità offensiva.

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