K metro 0 – Helsinki – Il Parlamento finlandese discuterà oggi la costruzione di una recinzione al confine tra Finlandia e Russia per impedire ai russi in fuga di percorrere il 10-20% dei 1.300 chilometri che la separano dal Paese di Putin. Il progetto costerà centinaia di milioni di euro, come riporta l’Helsinki Times e
K metro 0 – Helsinki – Il Parlamento finlandese discuterà oggi la costruzione di una recinzione al confine tra Finlandia e Russia per impedire ai russi in fuga di percorrere il 10-20% dei 1.300 chilometri che la separano dal Paese di Putin. Il progetto costerà centinaia di milioni di euro, come riporta l’Helsinki Times e riferisce la testata nu.nl.
Se la barriera anti-russi andrà in porto, Helsinki non vanterà di sicuro il primato, perché molti paesi europei hanno preceduto la Finlandia. Secondo una recente ricerca, l’Ue ha difatti più di 2.000 chilometri di muri e recinzioni per fermare i migranti. Questo nonostante il fatto che, dopo la caduta del Muro di Berlino, quasi tutte le recinzioni fossero scomparse.
La maggior parte degli innalzamenti è stata eretta intorno al 2015, al culmine della crisi dei rifugiati. Il governo ungherese, guidato da Viktor Orbán, decise allora di installare chilometri di sbarramenti lungo i confini serbi e croati. Secondo Orbán, infatti, l’Unione europea non sta facendo abbastanza per fermare il flusso di rifugiati. Nello stesso anno la Slovenia ha eretto una recinzione vicino al confine con la Croazia. La Grecia ne ha costruito uno vicino al confine con la Macedonia settentrionale.
A Calais, in Francia, dove molti migranti cercano di raggiungere il Regno Unito, per contrastare il fenomeno, nel 2016 è stato eretto un muro alto 4 metri. Quello più recente, in Polonia, risale all’estate del 2021, giacché molti migranti sono entrati nel Paese attraverso la Bielorussia. Il presidente Alexander Lukashenko ha però utilizzato i migranti come “arma politica”, perché secondo lui l’Ue non ha riconosciuto la sua vittoria elettorale.
Sempre la Polonia, nel 2022 ha terminato una costruzione del muro di 186 chilometri molto discussa: vicino al muro sono stati difatti trovati difatti corpi di migranti, probabilmente morti per sfinimento o ipotermia. Il muro attraversa anche una natura fragile, come la foresta di Bialowieza; è l’ultima foresta primordiale d’Europa.
La Commissione europea non è certo favorevole alle recinzioni. Eppure, alla Von der lyen nel 2021 12 Paesi europei hanno chiesto fondi per le recinzioni: Austria, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. La Grecia, ad esempio, teme che la vicina e rivale Turchia stia usando le stesse tattiche della Bielorussia.
“Crediamo che la sicurezza alle nostre frontiere sia pari a quella dell’intera Ue”, ha dichiarato il deputato Takis Theodorikakos. La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen è stata chiara. “Non ci saranno mai fondi per il filo spinato e i muri”. Secondo la Commissione, le recinzioni non sono efficaci per contrastare la migrazione (illegale). E gli esperti concordano. Un recente rapporto del Migration Policy Institute afferma che i muri non mettono fine alla migrazione, ma spostano solo i flussi. Esistono numerosi modi per aggirarli, difatti: ad esempio con tunnel, scale, documenti falsi o corruzione.
Intanto si apprende che la Repubblica Ceca non esclude l’estensione dei controlli al confine con la Slovacchia dopo il 28 ottobre, dato che il numero di migranti che cercano di passare il confine illegalmente continua a rimanere elevato. Il ministro degli Interni ceco, Vít Rakušan, ha dichiarato che i controlli al confine ceco-slovacco rimarranno probabilmente in vigore anche dopo il 28 ottobre. Allo stesso tempo, le autorità del Paese potrebbero decidere di estendere le misure per un altro mese, come riporta SchengenVisaInfo.com.
All’epoca dell’introduzione dei controlli alle frontiere, Rakušan ha dichiarato che tali misure erano necessarie per combattere l’immigrazione clandestina, poiché il numero di persone che hanno raggiunto il Paese illegalmente è aumentato di 1.200 unità quest’anno. Inoltre egli ha osservato che la maggior parte di coloro che entrano illegalmente nel territorio della Repubblica Ceca sono cittadini della Siria che mirano a raggiungere la Germania.