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Azerbaigian, commento alla dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia in merito ai crimini di guerra

Commento del Servizio Stampa del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian alla dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia in merito ai crimini di guerra K metro 0 – Baku – La dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia del 2 ottobre 2022, in cui si afferma che crimini di guerra sono stati commessi

Commento del Servizio Stampa del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian alla dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia in merito ai crimini di guerra

K metro 0 – Baku – La dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia del 2 ottobre 2022, in cui si afferma che crimini di guerra sono stati commessi dalle Forze armate dell’Azerbaigian, è un esempio dell’ipocrisia di un Paese che da decenni persegue una politica aggressiva, calpestando i fondamentali diritti di quasi un milione di persone e che ha commesso numerosi crimini di guerra contro il personale militare, oltre che contro i civili.

A differenza dell’Armenia, l’Azerbaigian prende sul serio i suoi obblighi internazionali e le denunce relative a crimini commessi durante operazioni militari sono indagate dalle istituzioni statali competenti.

Il 17 settembre 2022, la Procura Militare della Repubblica dell’Azerbaigian ha annunciato l’inizio di un’indagine completa per determinare se i video pubblicati sui social network sono reali, l’ora e il luogo in cui sono stati girati i video, nonché l’identità del personale militare che compare nelle immagini.

Dalla prima guerra del Karabakh, massacri senza precedenti sono stati commessi dalle forze armate dell’Armenia non solo contro i militari azerbaigiani, ma anche contro i civili, in una sola notte, il 26 febbraio 1992, 613 civili sono stati brutalmente uccisi nella città di Khojaly, e finora non sono state fornite informazioni sulla sorte di 4.000 azerbaigiani.

Nell’ottobre 2020 crimini contro l’umanità sono stati commessi attraverso attacchi missilistici contro la popolazione civile delle città azerbaigiane di Ganja, Barda, Mingachevir.

La minaccia delle mine antiuomo causata dall’Armenia rappresenta oggi un serio rischio per la vita delle persone nella regione. Da novembre 2020 ad oggi, fino a 250 persone sono state vittime di mine, la maggior parte civili. Il fatto che le mine scoperte nei territori dell’Azerbaigian siano state prodotte in Armenia nel 2021 è la prova che l’Armenia continua a commettere crimini di guerra contro gli azerbaigiani, da un lato, non consegnando completamente le mappe delle mine all’Azerbaigian e, dall’altro, piantando nuove mine antiuomo.

Il governo armeno non ha ancora adottato misure efficaci per prevenire i crimini di guerra o per assicurare alla giustizia le persone interessate per i crimini commessi.

Condanniamo fermamente i tentativi dell’Armenia di fuorviare la comunità internazionale e nascondere le proprie responsabilità diffondendo affermazioni infondate.

Chiediamo che l’Armenia adempia ai suoi obblighi internazionali e che i responsabili di numerosi crimini di guerra siano ritenuti responsabili davanti alla legge.

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