K metro 0 – Matera – Una serata d’eccezione è stata quella del 6 agosto, dove due città apparentemente così lontane ma in fondo così vicine si incontrano per celebrare la loro storia attraverso la moda. l’evento è stato organizzata dal Comune di Tursi, guidato dal sindaco Salvatore Cosma con il supporto di Presidenza del
K metro 0 – Matera – Una serata d’eccezione è stata quella del 6 agosto, dove due città apparentemente così lontane ma in fondo così vicine si incontrano per celebrare la loro storia attraverso la moda. l’evento è stato organizzata dal Comune di Tursi, guidato dal sindaco Salvatore Cosma con il supporto di Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata, Confartigianato Imprese Matera, Provincia di Matera, Gal Start 2020, Matera 2019 e APT Basilicata.
La Splendida Basilica Santuario Santa Maria di Anglona è il magico scenario dove si è svolto l’evento condotto con maestria dai giornalisti Annamaria Sodano e Giuseppe Di Tommaso. Numerosi i personaggi Italiani e Polacchi a formare la ricca platea tra loro oltre alla prestigiosa presenza di Sua Eccellenza Carmine Orofino, Vescovo della Diocesi di Tursi Lagonegro, il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il consigliere regionale Pasquale Cariello, il prefetto di Matera Sante Copponi, I Sindaci di: Matera Domenico Bennardi, di Senise Giuseppe Castronuovo e di Craco Vincenzo Lacopeta, il presidente Confartigianato Rosa Gentile, il Prof. Michelangelo Tagliaferri, il Principe David Vallarelli Braccio D’Oria esperto di Bon Ton e Galateo. Dalla parte polacca, l’Ambasciatore della Polonia in Italia sua Eccellenza Anna Maria Anders, il Presidente di Bielsko-Biala, Jaroslaw Klimaszewski insieme al Vice Presidente Adam Rusniak e delegati dell’Assessorato Cultura e Promozione della città di Bielsko-Biala.
In apertura le parole di sua Eccellenza Carmine Orofino, “La Bellezza Salverà il Mondo” seguite da una lettura, in lingua Italiana, molto emozionante e commovente di Natasha Pavluchenko che racconta l’ispirazione della collezione Maria Di Anglona e come la storia influenza la moda. “Per molto tempo, guardando il mondo stavo cercando qualcosa che mi avrebbe aiutato a fare il passo successivo per le mie creazioni. Questo passo l’ho trovato qui a Tursi dove, guardando negli occhi dell’effige della Madonna, ho avuto l’ispirazione per creare una collezione che sarà la traduzione più profonda dell’intimo interiore e per la propria condizione umana.”
Natasha Pavluchenko, ideatrice artistica dell’evento ha presentato con sfilata le due collezioni che vogliono essere un omaggio alle due città che hanno un posto speciale nel suo cuore. La prima in ordine di apparizione, dal titolo “Maria di Anglona” e rappresenta un tributo alla città di Tursi e alla Santa Maria di Anglona, testimonianza di come la storia influenza e sprona la moda. Durante il suo viaggio in Basilicata, Natasha Pavluchenko è rimasta colpita dalla bellezza della Vergine di Anglona, dal borgo storico di Tursi con la sua splendida collegiata di Santa Maria Maggiore in Rabatana. Ed è proprio la “Pala dell’Altare Maggiore” risalente al 1700 e posta oggi di fianco alla Vergine che ha inspirato le 10 creazioni della collezione che sarà possibile ammirare.
La seconda collezione apparsa su catawalk, intitolata “Everlasting” è un omaggio alla città, Bielsko-Biała, dove la designer vive e dà svago al suo estro e il cui nome evoca il colore bianco. L’etimologia del nome deriva probabilmente dal fiume Biała che significa “bianca” per il colore dell’acqua – bianca, chiara e limpida; altri studiosi associano il nome della città anche allo sbiancamento del lino. Entrambe le collezioni sono state presentate ad Altaroma, in due edizioni diverse nel contesto dell’evento International Couture organizzato da Maria Christina Rigano e durante la prima edizione dell’UrBBan Fusion. Art & Fashion Festival, che ha avuto luogo a Bielsko-Biala lo scorso dicembre. Lo staff della Scuola Europea Accademia di Policoro di Mirella D’Alessandro, ha curato il trucco e il parrucco delle modelle che hanno presentato i prestigiosi abiti di Natasha Pavluchenko.