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Estate europea, effetto Canicola: bollono nelle acque le specie marine

Estate europea, effetto Canicola: bollono nelle acque le specie marine

K metro 0 – Parigi – Come nel 2003, in questo 2022 è particolarmente forte il periodo di maggiore caldo dell’anno, corrispondente a quello in cui il Sole ha appena oltrepassato le costellazioni del Cane maggiore e minore per l’emisfero boreale, tra la fine del mese di luglio e quella del mese di agosto. “Siamo

K metro 0 – Parigi – Come nel 2003, in questo 2022 è particolarmente forte il periodo di maggiore caldo dell’anno, corrispondente a quello in cui il Sole ha appena oltrepassato le costellazioni del Cane maggiore e minore per l’emisfero boreale, tra la fine del mese di luglio e quella del mese di agosto.

“Siamo in un periodo di canicola marina”, spiega Jean-Pierre Gattuso, ricercatore presso il laboratorio di oceanografia del CNRS di Marsiglia. Il termine “Canicola” deriva dal latino “canicula”, “piccolo cane”: ovvero Sirio, la stella più luminosa della costellazione del Cane Maggiore, che sorge e tramonta con il Sole (levata eliaca), dal 24 luglio al 26 agosto; il periodo di punta, con temperature insolite per la stagione, e che interessa un’area più o meno estesa del pianeta. Il fenomeno riguarda tutto il Mediterraneo occidentale. Anche sott’acqua, il termometro avverte questo periodo di maggior calore dell’anno: ed è un fenomeno oggi sempre più frequente nei mari e negli oceani a causa del riscaldamento globale, con conseguenze drammatiche per la biodiversità.

Il Mediterraneo, infatti, vede giungere nelle sue acque anche specie che popolano abitualmente il Mar Rosso o l’Atlantico, mentre altre passano dal sud del mare al nord.” Alcune sono innocue, ma altre, come il pesce coniglio, sono molto voraci e divorano le alghe, provocando un ulteriore degrado ambientale marino e mettendo a rischio specie autoctone ancora presenti, prosegue Gattuso.

Nel 2019, il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change on the Oceans and Cryosphere, cui ha partecipato anche Gattuso, ha rivelato che l’intensità, l’estensione e la durata di queste ondate di calore marine sono già raddoppiate tra il 1982 e il 2016.

Infine, la situazione non potrà che peggiorare se non limitiamo le nostre emissioni di CO2″, afferma ancora il ricercatore; “se si continua a sperimentare due gradi in più di riscaldamento, le ondate di calore oceanico saranno moltiplicate per 20… ed oltre, per 50”.

Qualora il Mediterraneo continuasse a essere caldo con l’inizio dell’autunno, creerebbe nuvole piene di acqua di mare pronte a inondare ed esodare, provocando forti piogge e inondazioni, analoghe alle grandi alluvioni del 2019.

di Clara Angelica Palumbo

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