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Bin Zayed incontra Macron a Parigi per discutere di energia

K metro 0 – Parigi – Lo sceicco Mohamed bin Zayed Al-Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti, incontra il suo omologo francese Emmanuel Macron a Parigi oggi, in una visita di due giorni – che sarà ricambiata – mirata su accordi in materia di carburanti e trasporti. La Francia è difatti impegnata al massimo a

K metro 0 – Parigi – Lo sceicco Mohamed bin Zayed Al-Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti, incontra il suo omologo francese Emmanuel Macron a Parigi oggi, in una visita di due giorni – che sarà ricambiata – mirata su accordi in materia di carburanti e trasporti. La Francia è difatti impegnata al massimo a diversificare le proprie fonti energetiche a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Per il leader degli Emirati Arabi Uniti si tratta della prima visita di Stato all’estero da quando ha preso il posto del fratellastro a maggio, e la prima di un leader degli Emirati Arabi Uniti dal 1991. A riportarlo è France 24.

Macron ha instaurato da tempo ottimi rapporti con Mohamed bin Zayed Al-Nahyan – noto anche con le sue iniziali, MBZ – con investimenti reciproci tra i due Paesi. Le relazioni tra Francia ed Emirati Arabi Uniti sono cresciute molto negli ultimi anni. Gli EAU ospitano, fra l’altro, l’unica sede estera del museo del Louvre e a dicembre hanno firmato un contratto record da 14 miliardi di euro per 80 aerei da guerra Rafale.

Secondo un funzionario francese, i due Paesi si accorderanno anche su un partenariato energetico strategico globale per individuare progetti comuni in settori quali l’idrogeno, energie rinnovabili e nucleare nei rispettivi Paesi e altrove. È previsto anche il lancio di un nuovo consiglio d’affari franco-emiratino, guidato dal capo di TotalEnergies Patrick Pouyanne.

Una visita, quella del presidente degli Emirati Arabi Uniti che arriva pochi giorni dopo il primo tour (negativo) del presidente Joe Biden in Medio Oriente, in un momento in cui le potenze occidentali chiedono con insistenza che Riyadh e gli Emirati Arabi aumentino la produzione di petrolio per contenere i prezzi elevati dell’energia derivanti dall’invasione ucraina da parte della Russia.

“Scegliendo la Francia piuttosto che gli Stati Uniti come prima destinazione estera da presidente, lo sceicco potrebbe inviare un segnale agli Stati Uniti, che significa: non abbiamo fretta di rispondere alle richieste degli States a tutti i costi” afferma il consigliere diplomatico di MBZ, Anwar Gargash.

Nel frattempo, I ministri degli Esteri dell’Unione europea si concentrano sull’inasprimento dell’ampio pacchetto di sanzioni contro la Russia e valutano come aggiungere il divieto di esportazione dell’oro, nella speranza che le misure possano finalmente iniziare ad avere un impatto decisivo sulla guerra in Ucraina.

Il capo degli affari esteri dell’Ue, Josep Borrell, ha dichiarato che al momento “la cosa più importante è proprio il divieto di esportazione dell’oro russo”, che è il secondo settore di esportazione di Mosca dopo l’energia.

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