K metro 0 – Parigi – “Un presidente, l’Europa e la guerra”: doveva concentrarsi su Macron durante la presidenza francese di turno dell’UE, il documentario TV, così intitolato, diffuso da France 2 il 1° luglio. Ma ha finito per catturare momenti storici della guerra in Ucraina, compresa la visita di Macron a Mosca e i
K metro 0 – Parigi – “Un presidente, l’Europa e la guerra”: doveva concentrarsi su Macron durante la presidenza francese di turno dell’UE, il documentario TV, così intitolato, diffuso da France 2 il 1° luglio. Ma ha finito per catturare momenti storici della guerra in Ucraina, compresa la visita di Macron a Mosca e i suoi due viaggi a Kiev.
E soprattutto la rivelazione del contenuto di nove minuti della conversazione telefonica tra Macron e Putin, del 20 febbraio scorso: quattro giorni prima dell’attacco russo all’Ucraina. “Vladimir…. dimmi quali sono le tue intenzioni”: Macron stava facendo un ultimo disperato tentativo di prevenire la guerra cercando di convincere il presidente russo a “calmare le cose” nella regione. Ma tutti i suoi suggerimenti giungevano a un punto morto.
“Zelensky vuole l’arma nucleare”, dice Putin a Macron.
Il documentario del giornalista francese Guy Lagache offre uno sguardo unico sui retroscena di mesi di dispute diplomatiche nel mezzo della peggiore crisi europea degli ultimi decenni. Zelenskyy “ti sta mentendo”, dice Putin a Macron, accusando le autorità di Kiev di essere salite al potere attraverso “un sanguinoso colpo di stato. Le persone sono state bruciate vive…”. Zelenskyy però è stato eletto democraticamente nel 2019. Putin sembrava riferirsi alla propria interpretazione dei precedenti eventi in Ucraina.
Si può anche sentire Macron che caldeggia un incontro tra Putin e il presidente USA Joe Biden. Putin è d’accordo in linea di principio, ma dice di aver bisogno dei suoi assistenti per preparare prima i colloqui. L’incontro non avrà mai luogo. “È stata una conversazione davvero difficile tra due persone totalmente opposte”, ha detto Lagache, che ha filmato e diretto il documentario da solo. Era al seguito del servizio diplomatico dell’Eliseo: un privilegio eccezionale in un paese in cui il presidente controlla la sua immagine pubblica e gli assistenti diplomatici sono solitamente tenuti fuori dalla vista della telecamera.
I commenti di Lagache fanno eco a quelli del principale assistente diplomatico di Macron, Emmanuel Bonne, che avverte nel documentario che Putin “mente sempre”.
Il presidente russo, a cui piace pubblicizzare le sue imprese atletiche, chiude la discussione a modo suo, dicendo a Macron che sta parlando dalla palestra: “Volevo andare a giocare a hockey sul ghiaccio”, dice.
Un’altra telefonata svelata nel documentario di France 2 consente agli spettatori di percepire lo sgomento e l’orrore di Zelenskyy e l’urgenza del momento nel giorno in cui è iniziata la guerra.
“I russi, è terribile quello che fanno. … Ora sono a Kiev, stiamo combattendo a Kiev, Emmanuel”, dice Zelenskyy a Macron, che rimane in silenzio per diversi secondi.
“Sì, è una guerra totale”, ribatte il leader ucraino.
Bonne, il consigliere diplomatico, tenta quattro volte di chiamare la sua controparte russa sul cellulare, ma invano. “Hanno il coraggio di fare la guerra, ma non il coraggio di parlare”, dice, sconfortato.
Lagache ha detto che essendo sul posto e filmando, poteva “sentire il dramma che si sta svolgendo”.
“Vedi che la politica riguarda anche – e prima di tutto – le persone, ed è fatta da persone che cercano di trovare soluzioni in una situazione molto complessa”, ha aggiunto.
Il documentario, offre scene viste raramente in televisione.
Si vede Macron in una riunione nel suo bunker sotto il palazzo dell’Eliseo e mentre lavora con la sua équipe sull’aereo presidenziale, indossando una felpa con cappuccio blu.
Il film mostra anche a lungo il lavoro dei consiglieri diplomatici, dalla preparazione del discorso di Macron agli sms durante le sue telefonate con i leader mondiali.
In un momento surreale appena prima della guerra, gli aiutanti di Macron riescono a salvare un possibile contratto del valore di un miliardo di euro per il colosso ferroviario francese Alstom inviando una nota scritta a mano dell’ultimo minuto al presidente francese mentre si incontra con Zelenskyy a Kiev.
Lagache ha specificato di aver prestato attenzione a non divulgare alcuna informazione riservata. Nel documentario non compaiono dettagli specifici sul sostegno militare della Francia all’Ucraina.
Né viene mostrata la discussione tra Macron e Zelenskyy dopo che il presidente francese ha fatto commenti che hanno irritato gli ucraini quando ha detto che non bisognava umiliare la Russia.
Il documentario mette in evidenza il coordinamento dei leader europei per sostenere l’Ucraina e imporre sanzioni senza precedenti alla Russia.
La telecamera segue Macron con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier italiano Mario Draghi sul treno diretto a Kiev a metà giugno, dove hanno promesso armi e sostenuto la candidatura dell’Ucraina all’adesione all’UE. I leader hanno visitato la vicina Irpin, un sobborgo dove sono stati uccisi molti civili, con Macron che ha affermato di aver osservato segni di “crimini di guerra”.
“Quello che conta per me è cercare di essere utile e assicurarmi che il conflitto non si diffonda, che l’Ucraina possa fermarlo e riprendere il controllo e che gli europei rimangano uniti”, dice Macron sulla via del ritorno. “Rimane ancora molto da fare. Non è finita.”