K metro 0 – Nicosia – L’aumento di prezzi causato dall’attuale situazione geopolitica, sempre più cittadini ciprioti stanno adottando il servizio di Cashback (Già attivo da molti anni in paesi come Regno Unito, Stati Uniti e altri) in particolare per beni di prima necessità come cibo, servizi essenziali e carburante. Il Cashback, ricordiamo, è un
K metro 0 – Nicosia – L’aumento di prezzi causato dall’attuale situazione geopolitica, sempre più cittadini ciprioti stanno adottando il servizio di Cashback (Già attivo da molti anni in paesi come Regno Unito, Stati Uniti e altri) in particolare per beni di prima necessità come cibo, servizi essenziali e carburante. Il Cashback, ricordiamo, è un sistema che permette ai clienti di ricevere indietro una parte dell’importo speso in attività commerciali convenzionate.
I dati raccolti dal fornitore di servizi di carte JCC, che a Cipro offre questo servizio tramite 215 portali, mostrano che solo tra il 1 gennaio e la fine del mese scorso sono state effettuate nel paese circa 15.000 transazioni di Cashback per un valore totale di 900.000 euro. Gran parte di queste operazioni sono state svolte in negozi di Limassol, Larnaca, Famagosta, Paphos e nella capitale Nicosia.
Nel frattempo, in seguito a una riunione dell’assemblea generale le autorità portuali di Nicosia (ALK, la sigla in greco) ha appena dichiarato che la commercializzazione del porto di Larnaca, uno dei più attivi della zona, è stato un risultato importante che migliorerà il settore economico legato al commercio marittimo e tamponerà in parte l’effetto delle sanzioni alla Russia, che hanno colpito anche parte dell’economia di Cipro. In particolare nella cittadina di Limassol, sulla costa meridionale, il 20% dei cittadini proviene dalla Russia ed è presente fin dal 2013, l’anno della crisi finanziaria cipriota. Al punto che la cittadina è stata da molti soprannominata Limassolgrad. Nel solo 2020, la Banca centrale di Cipro calcolò che il valore degli investimenti diretti russi nel paese fosse pari a 97 miliardi di euro. Ora tutte le operazioni bancarie russe nella cittadina sono bloccate.
A evidenziare il rapporto, che include anche un’analisi degli effetti della guerra in Ucraina, è stato lo stesso rappresentante dell’assemblea, Anthimos Christodoulides, nel comunicato stampa ufficiale che segue sempre la riunione: “Nella nuova situazione geopolitica determinata dalla guerra in Ucraina, il consiglio di amministrazione dell’Autorità portuale cipriota ha proceduto, durante la presentazione delle sue attività, ad assumerne pienamente il ruolo rafforzato, adottando i relativi pacchetti sanzionatori dell’UE, che la Repubblica di Cipro ha acconsentito”.
Vista l’importanza delle sanzioni, nel corso dell’incontro è stato anche deciso che in futuro le riunioni si terranno ogni uno o due mesi, e non tre come accaduto finora, per monitorare in tempo eventuali problemi. Il Comitato dell’autorità per il commercio e la regolamentazione del porto di Larnaca ha anche incontrato i rappresentanti di Kition Ocean Port per discutere i processi e rivedere i progressi compiuti a seguito dell’accordo di commercializzazione del 1 aprile.