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Il Parlamento europeo vuole una tassa sulla CO2 dal 2027

K metro 0 – Bruxelles – Chi inquina, pagherà. Il Parlamento europeo ha votato oggi per la completa eliminazione delle quote gratuite tra il 2027 e il 2033. A partire da allora, i produttori di acciaio e cemento dovranno pagare per ogni tonnellata di CO2 emessa. In questo modo, saranno incoraggiati a diventare ecologici. Dal

K metro 0 – Bruxelles – Chi inquina, pagherà. Il Parlamento europeo ha votato oggi per la completa eliminazione delle quote gratuite tra il 2027 e il 2033. A partire da allora, i produttori di acciaio e cemento dovranno pagare per ogni tonnellata di CO2 emessa. In questo modo, saranno incoraggiati a diventare ecologici.

Dal 2027 si dovrà pertanto pagare una tassa sulla CO2 alle frontiere per l’importazione di prodotti come acciaio, fertilizzanti e cemento. La tassa sull’importazione sarà pari al prezzo della CO2 che i produttori dell’Ue pagano nell’ambito del sistema europeo di scambio delle emissioni. La tassa sui confini è una parte importante dei piani europei per il clima, che dovrebbero portare a una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030. Sarebbe la prima volta che una regione tasserebbe queste emissioni anche al di fuori dei propri confini.

La tassa sul CO2 coincide con la revisione del sistema europeo di scambio delle emissioni. Attualmente, le aziende di diversi settori ricevono difatti diritti di CO2 gratuiti per tutte le loro emissioni.

Intanto, la centrale a carbone di Jänschwalde, comune del Brandeburgo, in Germania, è sempre più al centro dell’attenzione. Per garantire l’approvvigionamento di calore, due unità dell’impianto elettrico rimarranno in cosiddetto standby di sicurezza più a lungo del previsto, soprattutto per produrre teleriscaldamento in caso di emergenza. Lo ha detto chiaramente il ministro dell’Economia del Brandeburgo, Jörg Steinbach.

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Joseph Villeroy
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