K metro 0 – Montréal – Secondo la International Air Transport Association (un’organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, nella provincia del Quebec) la domanda di trasporto aereo in Europa è ancora pari al 75% dei livelli del 2019 e la principale sfida attuale è rappresentata dai ritardi e dalle cancellazioni che interessano
K metro 0 – Montréal – Secondo la International Air Transport Association (un’organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, nella provincia del Quebec) la domanda di trasporto aereo in Europa è ancora pari al 75% dei livelli del 2019 e la principale sfida attuale è rappresentata dai ritardi e dalle cancellazioni che interessano parti del sistema europeo.
Viste le sfide di contrattazione che l’industria deve affrontare, “è inevitabile un’ulteriore perturbazione del settore, giacché la domanda continua ad aumentare”, ha dichiarato oggi Rafael Schvartzman, vicepresidente regionale per l’Europa di IATA. Il funzionario, intervenuto alla 78ª Assemblea generale annuale della IATA nella capitale del Qatar Doha, ha osservato che finora quest’anno, in media, circa il 69% dei voli in Europa ha subito ritardi. Il ritardo totale è di 5,2 milioni di minuti, paragonabile ai dati del 2019, “ma la differenza principale è che siamo ancora al di sotto della domanda pre-pandemia e inoltre i dati di tre anni fa sono stati pesantemente influenzati dal tempo e da altri eventi” ha dichiarato.
Durante la pandemia di Covid-19, le cancellazioni effettive sono state di gran lunga superiori alla media prevista, ma quando le restrizioni contro la variante Omicron del coronavirus SARS-CoV-2 sono state revocate, il numero di cancellazioni ha iniziato a diminuire fino a circa metà maggio, quando è salito di nuovo a causa dell’aumento della domanda e della diminuzione della puntualità.
L’aviazione è pertanto “una complessa catena interconnessa” e le compagnie aeree sono alla mercé di altri attori, in particolare gli aeroporti e il controllo del traffico aereo. Anche i ritardi nella gestione del traffico aereo sono in aumento, ma “non sono così preoccupanti” come i ritardi del personale, che ora sono diventati il problema principale, dopo che molti lavoratori hanno deciso di lasciare il settore durante la pandemia o sono stati licenziati, e anche se le assunzioni stanno avvenendo il più rapidamente possibile, i permessi di sicurezza rappresentano una difficoltà fondamentale.
L’attuale processo richiede difatti dalle due alle sei settimane, il che significa che l’aumento delle assunzioni per l’estate rappresenta una sfida importante, ha aggiunto Schvartzman, anche se ritiene che i governi possano aiutare, ad esempio, attraverso il riconoscimento reciproco dei nulla osta di sicurezza, in modo che un dipendente di un paese europeo possa trasferirsi a svolgere lo stesso lavoro in un altro paese dell’Ue senza ritardi.
Dovrebbero essere pertanto disponibili anche credenziali “di un giorno”, per consentire al personale che non dispone di un nulla osta di sicurezza completo di lavorare in aree riservate sotto la supervisione di un dipendente con un nulla osta completo, tra le altre misure. Inoltre, gli aeroporti dovrebbero dichiarare la nuova capacità con largo anticipo, in modo che le compagnie aeree possano informare i clienti delle modifiche ai loro voli, dando loro il tempo di riprogrammare i viaggi o di prendere accordi alternativi.