K metro 0 – Città del Messico – Le forze di sicurezza messicane sono state attaccate ieri da esponenti del clan Michoacana, uno dei più potenti gruppi locali di narcotrafficanti. L’operazione delle forze speciali mirava ad arrestare alcuni membri del clan che si nascondevano da tempo in un edificio nella città di Texcaltitlán, a 129
K metro 0 – Città del Messico – Le forze di sicurezza messicane sono state attaccate ieri da esponenti del clan Michoacana, uno dei più potenti gruppi locali di narcotrafficanti. L’operazione delle forze speciali mirava ad arrestare alcuni membri del clan che si nascondevano da tempo in un edificio nella città di Texcaltitlán, a 129 km dalla capitale messicana, ma ne è nata subito una sparatoria che ha provocato la morte di 10 sospetti narcotrafficanti e l’arresto di altri sette.
La zona è densamente abitata, molte persone, che hanno affermato di non sapere dell’esistenza di narcotrafficanti nell’edificio, hanno quindi assistito allo scontro, postando poi sui social vari filmati. “È stato terrificante, all’improvviso si sono udite diverse detonazioni di armi da fuoco e quando abbiamo lasciato le nostre case per scoprire cosa stava succedendo, ci siamo resi conto che l’intera area era stata trasformata in un campo di battaglia, perché la polizia agenti della Procura messicana e del Segretario alla Sicurezza dello Stato del Messico sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco con un gruppo di criminali che stavano sparando loro dall’interno di un edificio” ha poi dichiarato uno dei residenti.
Nello scontro sono rimasti feriti quattro degli arrestati (uno è morto oggi, portando il conteggio dei decessi a 11) e tre agenti delle forze di sicurezza, tutti trasportati subito in ospedale. Due poliziotti sono stati poi trasferiti al Centro medico ISSEMYM di Toluca e hanno ricevuto la visita del procuratore generale, José Luis Cervantes Martínez.
Quello di ieri non è un caso isolato: lo scorso anno vi furono scontri molto simili anche a Coatepec, Otzoloapan e Zacualpan.
Sequestrato il materiale a disposizione dei narcotrafficanti, tra cui moderne apparecchiature di comunicazione, vari veicoli, giubbotti antiproiettile, uniformi militari, pistole e fucili.
Il clan Michoacana, conosciuto anche come “La famiglia”, è un potente cartello della droga, un tempo affiliato a quelli del Golfo come parte del clan Los Zetas, e si auto definisce a sfondo religioso. L’ex capo Moreno “El mas loco” González girava sempre con una Bibbia in mano e affermava di essere investito di una missione divina. Una mentalità ripresa anche dai suoi successori, Moreno González e Méndez Vargas.
Il traffico di droga in Messico, e le relative violenze, sono aumentate nel 2007, quando l’ex presidente Felipe Calderon aumentò l’attività e i finanziamenti dell’esercito con lo scopo di combattere il narcotraffico, un’operazione che scatenò subito la reazione dei clan. L’attuale presidente, Andres Manuel Lopez Obrador, si è impegnato a combattere la criminalità con un approccio più diplomatico, che lui stesso definisce “Più abbracci, meno proiettili” provocando, sia tra i politici sia tra la popolazione, le critiche di chi vorrebbe invece un sistema più severo.
“Il Procuratore di Stato e quelli di noi che lavorano presso l’Ufficio del Procuratore dello Stato del Messico riconoscono e sono orgogliosi delle azioni compiute senza sosta dai nostri colleghi contro i gruppi criminali in tutto lo Stato”, ha poi affermato su Twitter la Procura di Stato del Messico.