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Brasile: Bolsonaro chiede una verifica del sistema di voto delle elezioni di ottobre

K metro 0 – San Paolo – Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro non dorme tranquillo in vista dele prossime elezioni nazionali di ottobre, dove rischia seriamente di perdere; e così ha dichiarato oggi che il suo partito politico cercherà di controllare il sistema di voto elettronico prima dell’election day. “Come consentito dalla legge elettorale,

K metro 0 – San Paolo – Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro non dorme tranquillo in vista dele prossime elezioni nazionali di ottobre, dove rischia seriamente di perdere; e così ha dichiarato oggi che il suo partito politico cercherà di controllare il sistema di voto elettronico prima dell’election day. “Come consentito dalla legge elettorale, assumeremo una società per fare la revisione”, ha dichiarato. “La gente vuole elezioni trasparenti in cui ogni voto per il proprio candidato sia effettivamente contato”.

Il leader di estrema destra, che è dietro l’ex presidente di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva nei primi sondaggi, per mesi ha messo in discussione l’affidabilità del sistema di voto, anche se non ha mai fornito uno straccio di prova. Critici e analisti hanno pertanto sollevato la preoccupazione che Bolsonaro stia gettando le basi per contestare i risultati delle elezioni di ottobre, se dovesse perdere, come pare molto probabile. Bolsonaro ha anche aggiunto nella sua diretta sui social media che le forze armate hanno dato nove suggerimenti al tribunale elettorale del Brasile per migliorare il sistema, ma non hanno ancora ricevuto una sola risposta.

“Se le schede elettroniche sono inespugnabili, perché la corte elettorale si preoccupa?” ha precisato. “Il capo della corte elettorale dovrebbe ringraziare le forze armate, prendere le misure necessarie, discutere con la loro squadra affinché le elezioni si svolgano senza alcun sospetto”.

Durante la trasmissione, il gen. Augusto Heleno, uno dei principali consiglieri di Bolsonaro, ha negato un rapporto pubblicato giovedì dall’agenzia di stampa Reuters, secondo cui il direttore della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti ha detto ad alti funzionari brasiliani l’anno scorso che Bolsonaro dovrebbe smettere di mettere in dubbio il sistema di voto del suo paese.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price, parlando con i giornalisti a Washington, ha detto che non avrebbe commentato nulla di ciò che il direttore della Cia Bill Burns può aver detto a Bolsonaro o ad altri. “E’ importante che i brasiliani, in vista delle elezioni di quest’anno, abbiano fiducia nel loro sistema elettorale e che il Brasile sia ancora una volta in grado di dimostrare al mondo attraverso queste elezioni la forza duratura della democrazia brasiliana”, ha, infine, commentato.

Sempre ieri, il giorno dopo la scadenza della registrazione degli elettori, l’autorità elettorale brasiliana ha comunicato che più di 2 milioni di brasiliani di 18 anni o più giovani si sono iscritti alle liste quest’anno. In Brasile, ricordiamo, il voto è obbligatorio per chiunque abbia tra i 18 e i 70 anni, e l’assenza in cabina elettorale comporta il pagamento di una piccola multa. Quelli di 16 e 17 anni possono votare, ma non sono obbligati. Nelle elezioni presidenziali del 2018, quasi 116 milioni di elettori – su 147 milioni di persone registrate – si presentarono ai seggi.

L’autorità elettorale del Brasile ha detto di aver ricevuto un numero record di richieste di registrazione quest’anno. Il numero di giovani elettori che si sono registrati per votare tra gennaio e aprile è aumentato del 47% rispetto allo stesso periodo prima delle elezioni del 2018. Voglia di cambiamento? Si suppone che l’impennata sia arrivata dopo che celebrità locali come la cantante Anitta e le star di Hollywood Leonardo DiCaprio e Mark Ruffalo hanno dato un notevole impulso alla registrazione nelle campagne elettorali a livello nazionale.

Nel frattempo, la deforestazione nell’Amazzonia brasiliana il mese scorso ha battuto il record del mese precedente, distruggendo più di 1.000 chilometri quadrati della maggiore grande foresta pluviale del mondo, quasi il doppio del massimo precedente, secondo i dati ufficiali pubblicati oggi. Il record – il terzo in quattro mesi – è l’ultima statistica sull’accelerazione della perdita dell’Amazzonia sotto il presidente Jair Bolsonaro. Le immagini satellitari mostrano un’area totale di copertura forestale distrutta di 1.012,5 chilometri quadrati (391 miglia quadrate) dal 1 al 29 aprile, con l’ultimo giorno del mese ancora da analizzare, secondo il sistema di monitoraggio Deter gestito dall’agenzia spaziale nazionale, INPE.

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