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Elezioni storiche per l’Irlanda del Nord che vota domani

Elezioni storiche per l’Irlanda del Nord che vota domani

K metro 0 – Belfast – Potrebbe essere una giornata epocale quella di domani 5 maggio per gli elettori dell’Irlanda del Nord. E già, perché il Sinn Féin, partito nazionalista irlandese che sostiene la riunificazione dell’Irlanda del Nord con la Repubblica d’Irlanda, parte nettamente favorito per ottenere la maggioranza dei voti e come tale avere

K metro 0 – Belfast – Potrebbe essere una giornata epocale quella di domani 5 maggio per gli elettori dell’Irlanda del Nord. E già, perché il Sinn Féin, partito nazionalista irlandese che sostiene la riunificazione dell’Irlanda del Nord con la Repubblica d’Irlanda, parte nettamente favorito per ottenere la maggioranza dei voti e come tale avere diritto alla carica di Primo ministro. Sarebbe la prima volta nella storia dello Stato che un raggruppamento nazionalista ricopre questo ruolo al posto dei politici unionisti, che invece spingono perché l’Irlanda del Nord rimanga parte del Regno Unito.

L’Irlanda del Nord, si ricorda, è stata creata nel 1921 per avere una maggioranza unionista permanente. Tuttavia, la maggioranza è in declino da decenni, e i due principali partiti unionisti hanno visto perdite significative nelle elezioni del 2017; e in parte questo è dovuto ai cambiamenti demografici. Si prevede inoltre che i risultati del censimento del 2021, attesi per la fine di quest’anno, mostreranno che la percentuale della popolazione proveniente da un ambiente cattolico, da cui i partiti nazionalisti irlandesi traggono la maggior parte del loro sostegno, è ora maggiore di quella proveniente da un ambiente protestante.

Il Partito Democratico Unionista (DUP), il più rilevante dal 2007, ha dipinto il Sinn Féin come una minaccia al futuro stesso dell’Irlanda del Nord. Il leader del DUP Jeffery Donaldson ha ammesso pubblicamente che il Sinn Féin a quel punto li metterebbe “un passo più vicini alla realizzazione dei loro piani per un sondaggio sui confini”, o a un voto sul futuro costituzionale della provincia.

Se il titolare della carica di primo ministro fa poca differenza a livello pratico – i due maggiori partiti nazionalisti e unionisti devono difatti lavorare insieme, secondo i termini dell’accordo post guerra civile – la tempistica avrebbe un’enorme importanza simbolica. “Molti sentono difatti che il loro posto nell’unione con la Gran Bretagna è scosso” ha dichiarato ad Al Jazeera la dottoressa Deirdre Heenan, docente di politica sociale all’Università dell’Ulster.

“Si sentono vulnerabili. L’unionismo politico è in completo disordine. Il Sinn Féin che assume la carica di premier è psicologicamente importante per gli unionisti che stanno già soffrendo per il tradimento di Boris Johnson, per le conseguenze della Brexit, il protocollo e il confine nel Mare d’Irlanda”, ha aggiunto.

La leader del Sinn Féin Irlanda del Nord Michelle O’Neill ha dichiarato che la sua priorità in queste elezioni è “mostrare che un vero cambiamento è possibile”. Il DUP intanto continua a perdere voti: è stato il principale partito della maggioranza per un solo per un seggio alle ultime elezioni, e molti di questi seggi saranno difficili da conservare. I problemi degli unionisti sono una combinazione di fattori, tra cui la gestione della Brexit e il protocollo dell’Irlanda del Nord.

Il leader del DUP Donaldson ha difatti ribadito che ci deve essere un movimento significativo sulla barriera commerciale post-Brexit con il resto del Regno Unito prima di tornare al governo, asserendo nel dibattito finale televisivo dei leader ieri sera che il protocollo dell’Irlanda del Nord ha “cambiato il nostro status costituzionale e non possiamo ignorarlo”.

Il protocollo, che crea un confine commerciale nel mare d’Irlanda per evitare un confine terrestre sull’isola d’Irlanda, è ferocemente contestato da tutti i partiti unionisti ed è ritenuto una questione importante per molti dei suoi elettori. È percepito da molti di essi come un indebolimento del legame con il resto del Regno Unito.

Per le tensioni sullo stesso protocollo, il personale dei posti di frontiera che lavora nei due porti principali è stato al momento ritirato a seguito di minacce e d’intensi disordini dello scorso aprile, con auto dirottate e cassonetti incendiati, compreso un autobus vuoto.

In conclusione, uscendo da una pandemia e con un impennamento del costo della vita, la gente è più consapevole dell’importanza di un governo “che funzioni e prenda le decisioni quotidiane”, ha detto Liz Nelson, un commentatore politico di Belfast.

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