K metro 0 – Parigi – I pubblici ministeri francesi hanno avviato a fine aprile un’indagine preliminare sul “monitoraggio” dei musulmani da parte di un sito web di estrema destra. Taha Bouhafs, giornalista francese, ha dichiarato sui social media che la Procura di Parigi ha avviato l’indagine sul sito web di Fdesouche, il quale avrebbe
K metro 0 – Parigi – I pubblici ministeri francesi hanno avviato a fine aprile un’indagine preliminare sul “monitoraggio” dei musulmani da parte di un sito web di estrema destra. Taha Bouhafs, giornalista francese, ha dichiarato sui social media che la Procura di Parigi ha avviato l’indagine sul sito web di Fdesouche, il quale avrebbe etichettato i musulmani e le persone a loro vicine come “islamo-sinistra”.
L’indagine è stata intrapresa quando l’avvocato di Bouhafs, Arie Alimi, ha presentato una denuncia formale alla Procura dopo essere stato interpellato da oltre 100 vittime in merito all’inserimento illegale di dati personali sul sito web dal settembre 2021. Proprio Bouhafs, il cui nome compare nell’elenco, afferma di aver scoperto il presunto monitoraggio da parte del sito Web di estrema destra Fdesouche.
Secondo la sua denuncia, più di 300 persone sono state etichettate come “islamo-sinistra” sul sito dall’agosto 2021. Si tratta di uno di quei termini che classificano arbitrariamente le persone e che risultano spesso incomprensibili agli immigrati di scarsa istruzione. Tuttavia, il termine islamo-sinistra in Francia è stato già utilizzato dall’accademico Pierre-Andre Taguieff per descrivere una connessione tra sinistra e musulmani, che a suo parere vorrebbe “abbattere la Francia”: come sostengono alcuni politici estremisti solo per racimolare un paio di voti in più. Déjà vu in Italia, su un altro versante: più volte nell’ultimo decennio sono comparse in rete liste con nomi di cittadini di fede ebraica aventi importanti incarichi nella pubblica amministrazione, nell’economia e nei mass media.
Anche Feiza Ben Mohamed, giornalista dell’Anadolu Agency France, è stata inclusa nel controverso e sospetto elenco. In precedenza, anche l’Agenzia francese per la protezione dei dati (CNIL) aveva dichiarato di aver avviato un’indagine amministrativa sulla questione. La maggior parte dei nomi figuranti nell’elenco sono persone che avevano firmato una petizione online per partecipare alla marcia del novembre 2019 contro l’islamofobia.
Nell’elenco infine, erano inclusi anche membri del partito di estrema sinistra La France Insoumise (LFI), nonché senatori e deputati di sinistra. Nel contempo, è stato segnalato che anche alcune associazioni di sostegno ai migranti sono citate sullo stesso sito web.