K metro 0 – Parigi – Il pubblico ministero francese sta studiando un rapporto dell’OLAF (Office Européen De Lutte Anti-fraude), dove la candidata alle presidenziali Marine Le Pen, attualmente indietro di 10 punti percentuale nei sondaggi rispetto al suo avversario Emmanuel Macron, viene accusata insieme ad altri membri del suo partito Rassemblement National di aver
K metro 0 – Parigi – Il pubblico ministero francese sta studiando un rapporto dell’OLAF (Office Européen De Lutte Anti-fraude), dove la candidata alle presidenziali Marine Le Pen, attualmente indietro di 10 punti percentuale nei sondaggi rispetto al suo avversario Emmanuel Macron, viene accusata insieme ad altri membri del suo partito Rassemblement National di aver abusato di fondi pubblici mentre era in servizio al Parlamento europeo.
Il rapporto, lungo 116 pagine e marchiato con la dicitura “Sensibile” divulgato dal sito di notizie investigativo francese Mediapart, è stato presentato l’11 marzo scorso direttamente all’ufficio del Procuratore di Parigi, e nel momento in cui scriviamo non è stata ancora aperta un’indagine formale. Ma l’OLAF sta ora controllando tutti i movimenti di denaro dei fondi pubblici, in particolare su 616mila euro che sarebbero stati utilizzati da una parte del Rassemblement National per motivi non ancora chiari, dei quali 136.993,99 dalla stessa Le Pen a titolo personale.
Tra i fondi utilizzati in modo illecito ci sarebbero anche 23.100 euro di oggetti promozionali consegnati alla sede del Rassemblement National, che “Sembrano essere stati acquistati per il congresso del Front national a Lione” del 2014, oltre a 4.107 euro di bottiglie di beaujolais che sarebbero state distribuite da Bruno Gollnisch durante il medesimo congresso.
Nel documento l’OLAF specifica anche che questi fatti, se confermati “Possono dar luogo ad azioni penali contro gli ex deputati (…) per le azioni fraudolente commesse a detrimento del budget dell’Ue”. La lista dei reati comprende truffa, falso, appropriazione indebita e distrazione di fondi pubblici.
Secondo l’Olaf “Il comportamento dei quattro ex deputati del Parlamento europeo” si legge nel rapporto “Ha messo in pericolo la reputazione delle istituzioni europee. I loro atti intenzionali, ripetuti nel corso di un certo numero di anni (…) e il loro comportamento inappropriato, tenuto conto del grado delle loro funzioni e delle loro responsabilità presso il Parlamento europeo, costituiscono delle prove sufficienti a sostegno di una grave infrazione commessa dai quattro ex deputati. Per il loro comportamento e il mancato rispetto delle regole dovrebbero essere considerati responsabili delle gravi violazioni”.
Gli altri deputati di cui parla il rapporto sono cui Jean-Marie Le Pen, padre della candidata alle presidenziali francesi, l’ex compagno Louis Aliot, il membro della direzione nazionale del Rassemblement national Bruno Gollnisch, più alcuni gruppi della destra italiana di cui fa parte anche la Lega di Matteo Salvini.
L’indagine è simile a quella, ancora in corso, che nel 2017 coinvolse Le Pen quando il suo Rassemblement era conosciuto come Front National, per appropriazione indebita, quando avrebbe utilizzato dei fondi pubblici per retribuire il suo capo di gabinetto, Catherine Griset, e la sua guardia del corpo, Thierry Ligier.
Da parte sua Marine Le Pen ha negato ogni illecito, dichiarando che il rapporto in mano al Pubblico ministero è solo “Un gioco scorretto dell’Unione europea a pochi giorni dal secondo turno (delle presidenziali previste per il 24 aprile, ndr)”. Lunedì scorso in Normandia, durante una tappa della sua campagna elettorale, ha aggiunto “Sono ben abituata a questo, e mi penso che i francesi non ci cadranno assolutamente”.
Secondo i sondaggi in vista del ballottaggio del 24 aprile il presidente francese in carica Emmanuel Macron è avanti dieci punti nei sondaggi rispetto alla sua avversaria Marine Le Pen. Il barometro Ifop- Fiducial per Lci, Paris Match e Sud Radio, assegna il 55% a Macron contro il 45% della leader del partito di estrema destra Rassemblement National.
Un altro sondaggio Elabe per Bfmtv e L’Express indica il presidente uscente al 54,5% e la sua rivale al 45,5%. Il rilevamento segnala che il 42% degli elettori del leader della sinistra radicale Jean Luc Melenchon voterà Macron, con un aumento di 7 punti in una settimana. Il 25% dice di voler votare Le Pen (-2 punti).