K metro 0 – Nuova Guinea – Qualcosa di strano è accaduto sulla Terra nel 2014. Non si tratta della tristemente nota guerra russo-ucraina del Donbass. Ma di un evento misterioso, rimasto un segreto per anni. Qualcosa di molto strano che non abbiamo mai visto prima non solo sul pianeta, ma in tutto il nostro
K metro 0 – Nuova Guinea – Qualcosa di strano è accaduto sulla Terra nel 2014. Non si tratta della tristemente nota guerra russo-ucraina del Donbass. Ma di un evento misterioso, rimasto un segreto per anni.
Qualcosa di molto strano che non abbiamo mai visto prima non solo sul pianeta, ma in tutto il nostro sistema solare.
L’oggetto misterioso è un piccolo meteorite, di soli 45 cm di diametro, entrato nell’atmosfera terrestre l’8 gennaio 2014 e caduto poco dopo nel Mar di Papua Nuova Guinea.
Perché tanta curiosità per un piccolo meteorite caduto dal cielo, senza far danni, quando è noto che nel vuoto della Via Lattea vaga un quadrilione di miliardi di piccoli oggetti, scagliati via da stelle e pianeti, circa mezzo miliardo dei quali avrebbe colpito la Terra nel corso della sua storia? La palla di fuoco avvistata cinque anni fa al largo della Papua Nuova Guinea era uno di essi?
La domanda era stata posta in un articolo di Lee Billings sullo Scientific American nell’aprile 2019.
Perché dovremmo essere interessati a un piccolo meteorite? Perché è il primo oggetto che ci ha raggiunto iniziando il suo viaggio al di fuori del nostro sistema planetario.
È,in breve, il nostro primo visitatore Interstellare. E lo sapevamo prima che ci colpisse, perché la velocità con cui viaggiava, circa 210.000 chilometri orari, è impossibile da sviluppare entro i limiti del nostro sistema solare.
E ha chiarito, fin dal primo momento, che proveniva da un luogo ben oltre il sistema solare. Ovvero da “qualche sistema solare molto distante nel cuore della Via Lattea”, secondo uno studio di due ricercatori – Avi Loeb, docente di astronomia alla Harvard University, e il suo allievo Amir Siraj, pubblicato in un pre-print presentato per la pubblicazione sulle Astrophysical Journal Letters”.
Il lavoro dei due scienziati, che non era mai stato approvato, non perché i dati fossero imprecisi, ma perché “tagliati” dal governo americano, venne in seguito sottoposto a ulteriori esami, fino a quando il governo degli Stati Uniti non ha declassificato alcuni dati necessari alla verifica dei calcoli.
E grazie a una nota ufficiale pubblicata dallo United States Space Command (USSC) nei giorni scorsi, oggi sappiamo finalmente che il piccolo meteorite schiantatosi con l’atmosfera terrestre l’8 gennaio 2014, dopo aver viaggiato nello spazio a oltre 210.000 km/h, può essere definito, come hanno sostenuto i due ricercatori, il primo oggetto intergalattico mai rilevato nel nostro sistema solare, che ha rubato così il record al celebre asteroide Oumuauma, il primo asteroide interstellare, già individuato anni fa, a fare visita al sistema solare.
Ma che fine ha fatto? Stando alle analisi dell’astrofisico di Harvard, Amir Siraj, è possibile che frammenti dell’oggetto, atterrati nell’Oceano Pacifico meridionale, da allora si siano annidati sul fondo del mare. Localizzare questi frammenti di detriti interstellari potrebbe essere un compito quasi impossibile, ma Siraj sta già consultando alcuni esperti per organizzare una spedizione di recupero. Forse varrebbe la pena, visto che si tratta pur sempre del primo oggetto interstellare giunto sulla Terra.