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La Serbia alle urne domenica per un triplice turno di elezioni

K metro 0 – Belgrado – La Serbia si sta preparando per il triplice turno di elezioni: presidenziali, parlamentari e locali che si svolgerà domenica 3 aprile. Otto sono i candidati che si contendono la carica presidenziale. Le elezioni parlamentari avrebbero dovuto tenersi nel 2024, ma il presidente Aleksandar Vucic, nell’ottobre 2020, annunciò che sarebbero

K metro 0 – Belgrado – La Serbia si sta preparando per il triplice turno di elezioni: presidenziali, parlamentari e locali che si svolgerà domenica 3 aprile. Otto sono i candidati che si contendono la carica presidenziale.

Le elezioni parlamentari avrebbero dovuto tenersi nel 2024, ma il presidente Aleksandar Vucic, nell’ottobre 2020, annunciò che sarebbero state anticipate invece ad aprile 2022. Nel paese, ci saranno inoltre le elezioni locali in 12 comuni e due città, tra cui Bor, che ha una popolazione con 32 diversi gruppi etnici, e la Capitale Belgrado. Sempre a livello locale, gli elettori voteranno in questi comuni: Arandjelovac, Smederevska Palanka, Lucani, Knjazevac, Medvedja, Bajina Basta, Doljevac, Kula, Kladovo, Majdanpek, Secanj e Sevojno.

Circa 6,5 milioni di aventi diritto eleggeranno i 250 membri dell’Assemblea nazionale, il parlamento unicamerale del paese, tratti da 18 liste. Per avere la maggioranza in assemblea sono necessari 126 seggi in totale.

Nella corsa presidenziale, i favoriti sono Vucic, attuale presidente, e il generale in pensione Zdravko Ponos. L’elenco completo dei candidati alla presidenza approvato dalla Commissione elettorale della Repubblica (RIK) è il seguente: 1. Misa Vacic, 2.Biljana Stojkovic, 3. Branka Stamenkovi, 4. Zdravko Ponos, 5. Milica Djurdjevic Stamenkovski, 6. Aleksandar Vucic, 7. Milos Jovanovic, 8. Bosko Obradovic

Vucic, 52 anni, è presidente dal 2017 ed è sulla scena politica dai primi anni ’90. E’ stato anche premier per due mandati, dal 2014 al 2016 e dal 2016 al 2017. Vucic ha lasciato il Partito Radicale Serbo (SRS) ultranazionalista, e ha formato il Partito Progressista Serbo (SNS) con l’ex presidente Tomislav Nikolic nel 2008. Il suo slogan elettorale è “Pace e stabilità”, che promette più sviluppo delle infrastrutture per la crescita economica e per preservare la pace e la stabilità.

Da quando Vucic è stato eletto nel 2017, la Serbia ha registrato una crescita economica costante e progressi verso l’adesione all’Unione europea, tuttavia i problemi rimangono tanti.

Ponos, invece, era un soldato professionista che è diventato generale ricoprendo prima di ritirarsi, la carica di capo di stato maggiore. Afferma che la società serba è divisa in “nostra” e “loro” e giura di unire tutti e di essere il presidente di tutti i cittadini.

La Serbia sta attraversando diversi problemi, anzi tutto quello del Kosovo, che ha dichiarato l’indipendenza nel 2008, ma che Belgrado sostiene ancora essere una provincia separatista. Il governo sta subendo pressioni da parte dell’Unione Europea e degli Stati Uniti per riconoscere l’indipendenza del Kosovo e imporre sanzioni alla Russia.

Inoltre, il governo del Kosovo ha annunciato in precedenza che i serbi nella regione non avrebbero potuto votare alle elezioni presidenziali e parlamentari serbe del 3 aprile.

Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti hanno criticato il Kosovo per non aver consentito ai serbi suoi cittadini di votare alle elezioni.

Un altro problema che il nuovo governo di Belgrado dovrà affrontare sono le proteste ambientaliste.

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