K metro 0 – Bruxelles – Il Belgio potrebbe rinviare al 2025 la prevista uscita dall’energia nucleare, dato che l’invasione russa in Ucraina ha costretto la coalizione di governo a rivedere i loro piani. Il ministro dell’Energia Tinne Van der Straeten ha presentato ieri, una nota ai membri principali del gabinetto, di cui i media
K metro 0 – Bruxelles – Il Belgio potrebbe rinviare al 2025 la prevista uscita dall’energia nucleare, dato che l’invasione russa in Ucraina ha costretto la coalizione di governo a rivedere i loro piani.
Il ministro dell’Energia Tinne Van der Straeten ha presentato ieri, una nota ai membri principali del gabinetto, di cui i media affermano che si riferiva a un disegno di legge, da approvare entro la fine di marzo, sulla proroga di 10 anni dei due nuovi reattori nucleari belgi. I due reattori sono il reattore da 1.038 megawatt dell’impianto di Tihange nel Belgio orientale e il reattore da 1.039 MW dell’impianto di Doel vicino ad Anversa. Insieme, costituiscono il 35% della capacità di energia nucleare del paese.
Intanto, l’opposizione pone le prime domande, sostenendo che l’intervento del governo per contenere i costi delle bollette energetiche sia troppo poco e troppo tardi. Bert Wollants (N-VA) fa la stessa analisi pochi istanti dopo. Dice che il “piano B”, che prevede di mantenere aperte le centrali nucleari, è incompleto. Lo trova incomprensibile, dice al primo ministro Alexander De Croo, mentre MR, il partito del presidente Georges-Louis Bouchez, attende con impazienza piani concreti per continuare a lavorare con l’energia nucleare.
I partiti di maggioranza Green e Open VLD difendono invece il nuovo accordo energetico attraverso Wouter De Vriendt (Green) ed Egbert Lachaert (Open VLD). Secondo quest’ultimo, l’energia nucleare è seriamente sul tavolo per far parte del mix energetico del futuro.
Oggi, comunque un portavoce del ministero dell’Energia, ha dichiarato che Van der Straeten aveva solo chiarito le possibili opzioni nella sua nota e che nessuna decisione era imminente.
Il ministro dovrebbe definire domani un piano per ridurre la dipendenza del Belgio dai combustibili fossili, in particolare dalla Russia, con un aumento dei parchi eolici offshore, più pannelli solari e una riduzione del riscaldamento a gas e petrolio entro il 2026.