K metro 0 – Firenze – “Sono assolutamente assurde e controproducenti richieste come abbattere statue di autori russi, non mandare per punizione opere in Russia per dieci anni, oppure chiudere il museo delle icone russe di Palazzo Pitti. Al contrario, qui alle Gallerie degli Uffizi valorizziamo le testimonianze dei contatti culturali e pacifici nella speranza
K metro 0 – Firenze – “Sono assolutamente assurde e controproducenti richieste come abbattere statue di autori russi, non mandare per punizione opere in Russia per dieci anni, oppure chiudere il museo delle icone russe di Palazzo Pitti. Al contrario, qui alle Gallerie degli Uffizi valorizziamo le testimonianze dei contatti culturali e pacifici nella speranza di poterli riprendere in futuro. La cultura deve essere la prima ad attivarsi ancora prima dell’economia. E speriamo che le tante grida per la pace che si innalzano da ogni parte del mondo abbiano effetto”. Lo ha detto oggi, parlando con i giornalisti a margine della presentazione della donazione al museo di un dipinto del pittore seicentesco Bartolomeo Salvestrini, il direttore Eike Schmidt, sul tema della diplomazia culturale da portare avanti anche in tempo di guerra. “Nel momento in cui esistono degli embarghi economici e sono interrotti i collegamenti aerei – ha aggiunto – ed è chiaro che anche gli scambi culturali sono interrotti. E’ stata anche decisa una sospensione di tutte le collaborazioni con le istituzioni russe da Roma, quindi noi come museo statale ovviamente in questo ci inseriamo”. Resta comunque ferma la contrarietà totale al conflitto delle Gallerie degli Uffizi: “nel giorno stesso in cui sono iniziate azioni di guerra il museo ha subito pubblicato sui social l’immagine delle Conseguenze della guerra di Paul Rubens uno dei capolavori contro la guerra, quello più potente di cui noi siamo custodi. A quest’opera e all’argomento abbiamo anche dedicato una lezione trasmessa in diretta online”.