K metro 0 – Mosca – Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto le repubbliche filo russe del Donbass, Lugansk e Donetsk. Putin ha quindi chiesto a Kiev di cessare “immediatamente” le ostilità nel Donbass orientale o la “responsabilità ricadrà sulla leadership del Paese”, informa l’Adnkronos. Al termine del suo lungo discorso alla nazione, il
K metro 0 – Mosca – Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto le repubbliche filo russe del Donbass, Lugansk e Donetsk. Putin ha quindi chiesto a Kiev di cessare “immediatamente” le ostilità nel Donbass orientale o la “responsabilità ricadrà sulla leadership del Paese”, informa l’Adnkronos.
Al termine del suo lungo discorso alla nazione, il presidente Putin, ha poi firmato il decreto di riconoscimento delle due autoproclamate repubbliche. La firma è avvenuta alla presenza dei due leader separatisti, Denis Pushilin e Leonid Pasechnik. “Ritengo sia necessario prendere una decisione che avrebbe dovuto essere presa tempo fa, per riconoscere immediatamente la sovranità e l’indipendenza della Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk”, ha detto Putin firmando il decreto.
Nel suo discorso alla nazione, Putin ha chiesto all’assemblea federale di ratificare il riconoscimento delle due repubbliche separatiste e i trattati di amicizia e mutua assistenza, documenti che “verranno preparati e firmati nel prossimo futuro“. “Annunciando le decisioni prese oggi, sono fiducioso del sostegno dei cittadini della Russia e di tutte le forze patriottiche del paese. Grazie per l’attenzione”, ha dichiarato Putin.
Nel frattempo, colonne militari russe stanno entrando nella regione del Donbass. Lo riferiscono vari media locali online, pubblicando immagini video che farebbero riferimento all’ingresso delle forze di Mosca nella regione separatista. Non ci sono al momento conferme ufficiali. Secondo i media russi, il presidente Vladimir Putin avrebbe ordinato alle forze russe di svolgere un ruolo di peacekeeping nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
Mosca con la sua mossa, intende portare l’Ucraina a rinunciare alla sua richiesta di aderire alla NATO, smilitarizzare parzialmente il suo apparato militare e riconoscere la sovranità della Crimea nel Mar Nero che la Russia aveva annesso nel 2014.