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L’Ucraina fuori dall’adesione alla NATO, porterebbe alla fine della crisi?

K metro 0 – Roma – L’Ucraina potrebbe recedere dalla sua disponibilità o richiesta di aderire alla NATO per evitare la guerra con la Russia. Questa affermazione, riportata dalla BBC, equivarrebbe a una grande concessione, da parte ucraina, a Mosca, in risposta al massiccio schieramento delle truppe russe lungo il confine. L’ambasciatore Vadym Prystaiko avrebbe dichiarato

K metro 0 – Roma – L’Ucraina potrebbe recedere dalla sua disponibilità o richiesta di aderire alla NATO per evitare la guerra con la Russia. Questa affermazione, riportata dalla BBC, equivarrebbe a una grande concessione, da parte ucraina, a Mosca, in risposta al massiccio schieramento delle truppe russe lungo il confine.

L’ambasciatore Vadym Prystaiko avrebbe dichiarato alla BBC che l’Ucraina sarebbe disposta a essere “flessibile” nel suo obiettivo di aderire all’Alleanza Atlantica: in merito, il presidente russo Vladimir Putin ha sempre affermato che l’adesione sarebbe stata il fattore scatenante di un possibile conflitto. “Potremmo essere minacciati in questo modo, ricattati da questo e spinti a farlo”, ha detto Prystaiko quando gli è stato chiesto se Kiev avesse potuto cambiare la sua posizione sull’adesione alla NATO.

L’Ucraina non è un membro della NATO, (la NATO è un’alleanza politica che “dispone” di uno strumento militare e non è solamente un’alleanza militare), ma quest’ultima, dal 2008, ha promesso a Kiev di aprire un dialogo che prevede, attraverso varie fasi, l’opportunità di aderire all’Alleanza Atlantica. 

Putin afferma che i crescenti legami dell’Ucraina con l’Alleanza potrebbero costituire un trampolino di lancio per lo schieramento di missili verso il cuore della Russia. Il Presidente russo sostiene con forza che la Russia debba stabilire “linee rosse” che la NATO non deve valicare in caso di allargamento: ciò allo scopo di impedire che i missili NATO siano, in futuro, sempre più vicini al territorio russo. Nelle ultime settimane la Russia ha mosso oltre 100.000 soldati, dotandoli di moderni armamenti, a breve distanza dai confini dell’Ucraina, spingendo gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e, conseguentemente, tutta la NATO, ad ammonire Mosca sul fatto che non sarebbe stato tollerata un’imminente invasione dell’Ucraina. Intanto Mosca continua a negare che si stia pianificando un attacco, ma continua a svolgere imponenti esercitazioni in Bielorussia e le unità in esercitazione potrebbero facilmente trasformarsi in forza di attacco in caso di conflitto.

Putin, in estrema sintesi, continua a chiedere conferme scritte affinché la NATO rinunci a qualsiasi ulteriore espansione verso est, compresa l’Ucraina, nonostante ad oggi i membri della NATO abbiano respinto tale richiesta.

Oggi, il principale diplomatico russo ha consigliato al presidente Vladimir Putin di continuare a trattare con l’Occidente circa le richieste di sicurezza per Mosca, un segnale che il Cremlino intende continuare gli sforzi diplomatici. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha affermato che Mosca dovrebbe tenere più colloqui con gli Stati Uniti e con i suoi alleati, nonostante il loro rifiuto di considerare le principali richieste russe.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato domenica con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelenskiy e ha accettato di continuare gli sforzi diplomatici per cercare di risolvere la crisi.

La dichiarazione dell’ambasciatore ucraino alla principale agenzia d’informazione di uno dei due paesi più scettico nel reperire un accordo con Mosca, non va vista come casuale ma, al contrario, indica che qualcosa si sta muovendo e che la diplomazia sta avendo successo. In queste ore si assiste ad un’intensa attività diplomatica e a numerosi incontri bilaterali.

Ora occorre far passare la questione come una “non vittoria” di Putin e una “non sconfitta” di Biden. Molti dicono che si deve tornare a parlare partendo dagli accordi Russia – Ucraina di Minks. Perché’ no?

Per chi scrive, che da sempre ha escluso il conflitto, questo è compito della diplomazia e non di altri. Nessuno vuole realmente la guerra, sarà trovata una soluzione e le dichiarazioni del diplomatico ucraino, se saranno confermate, potranno aprire uno spiraglio: nel frattempo, il prezzo del gas continua ad aumentare.

Generale Giuseppe Morabito

Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

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