K metro 0 – Berlino – Diciannove migranti sono morti congelati nella cittadina turca di Edirne, vicino al varco di confine con la Grecia di Ipsala, a 120 chilometri più a sud ovest. Il governatore della regione turca ha denunciato che la Grecia aveva respinto il gruppo di profughi a Ipsala.

Il ministro degli Interni turco, Süleyman Soylu ha riferito che ai profughi le guardie di frontiera greche avevano preso vestiti e scarpe, accuse respinte da parte del ministro per l’Immigrazione di Atene, Notis Mitarachi, definite “propaganda”.

Intanto, la Germania ha espresso rammarico per la morte di 19 migranti al confine greco-turco, sottolineando che qualsiasi misura di protezione del confine deve essere conforme agli standard umanitari internazionali.

“Il governo federale ha preso atto con preoccupazione la notizia di morti al confine greco-turco. È importante scoprire le circostanze reali di questo incidente”, ha affermato il ministero degli Esteri in una nota.

Il presidente Recep Tayyip Erdogan oggi ha deplorato le “azioni di Atene contro il diritto internazionale” e accusato l’agenzia per la protezione delle frontiere europee Frontex come “inutile”.

La Grecia è stata a lungo criticata dalle organizzazioni per i diritti umani per aver detenuto violentemente migranti irregolari e averli rimpatriati con la forza in Turchia, in violazione dei suoi obblighi in materia di diritti umani ai sensi dell’UE e del diritto internazionale.