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Putin apre al dialogo con l’Occidente sulle tensioni in Ucraina

K metro 0 – Mosca – Vladimir Putin ha dichiarato che gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno ignorato le principali richieste di sicurezza della Russia, ma ha aggiunto che Mosca rimane aperta a ulteriori colloqui con l’Occidente per allentare le tensioni in crescita sull’Ucraina. Il presidente russo ha così ribadito che è possibile

K metro 0 – Mosca – Vladimir Putin ha dichiarato che gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno ignorato le principali richieste di sicurezza della Russia, ma ha aggiunto che Mosca rimane aperta a ulteriori colloqui con l’Occidente per allentare le tensioni in crescita sull’Ucraina.

Il presidente russo ha così ribadito che è possibile negoziare una fine dello stallo se gli interessi di tutte le parti, comprese le preoccupazioni di sicurezza della Russia, saranno prese in considerazione. “Spero che alla fine troveremo una soluzione, anche se ci rendiamo conto che non sarà facile“, ha detto Putin mentre circa 100.000 truppe russe si ammassano al confine con l’Ucraina, e il timore di una invasione cresce.

La Russia ha negato in sostanza di voler attaccare il suo vicino, ma i colloqui tra la Russia e l’Occidente finora non hanno prodotto alcun progresso. Washington e gli alleati hanno respinto la richiesta di Mosca di fermare l’espansione della NATO in Ucraina e in altre nazioni ex-sovietiche. Hanno sottolineato che l’Ucraina, come qualsiasi altro paese, ha il diritto di scegliere le alleanze. Il leader russo ha però risposto che l’adesione dell’Ucraina alla NATO potrebbe portare a una situazione in cui le autorità ucraine lanciano un’azione militare per reclamare il controllo sulla Crimea o sulle aree controllate dai separatisti sostenuti dalla Russia nell’est del paese. “Immaginate che l’Ucraina diventi un membro della NATO e lanci queste operazioni militari”, ha detto Putin. “Dovremmo combattere la NATO allora? Qualcuno ci ha pensato?”.

La Russia, com’è noto, ha annesso la penisola di Crimea in Ucraina nel 2014 in seguito all’estromissione del presidente moscovita del paese e poi ha lanciato i ribelli nel cuore industriale orientale dell’Ucraina, innescando un conflitto che ha fatto oltre 14.000 vittime.

Dopo i colloqui con il primo ministro ungherese Victor Orban, che ha instaurato stretti legami con Mosca – anche se il suo paese è membro della NATO- Putin ha così aperto a un possibile accordo che prenda in considerazione le preoccupazioni di tutte le parti. Ha poi aggiunto che il presidente francese Emmanuel Macron potrebbe presto visitare Mosca in base ai rinnovati sforzi diplomatici dopo la loro telefonata di lunedì. Nel tentativo di esercitare pressione sull’Occidente, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha scritto agli Stati Uniti e ad altre controparti occidentali sottolineando i loro obblighi passati firmati da tutti i membri dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, un importante raggruppamento di sicurezza transatlantico. La Russia ha sostenuto che l’espansione della NATO verso est ha danneggiato la sicurezza del paese, violando il principio di “indivisibilità della sicurezza” approvato dall’OSCE nel 1999 e nel 2010.

Il Capo del Cremlino, ha pertanto accusato l’Occidente di aver “ingannato” la Russia rinnegando le sue promesse nei primi anni ’90 che la NATO non si sarebbe espansa verso est. Ha sostenuto che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno ignorato il principio che la sicurezza di una nazione non dovrebbe essere rafforzata a spese di altre, pur insistendo sul diritto di ogni nazione di scegliere le alleanze. Lavrov ha riproposto lo stesso ragionamento in una telefonata con il segretario di Stato americano Antony Blinken, dicendo che ha avvertito che Mosca non permetterà a Washington di “tacere”.

Blinken, nel frattempo, ha sottolineato “la volontà degli Stati Uniti, in maniera bilaterale e insieme agli alleati e ai partner, di continuare uno scambio sostanziale con la Russia sui problemi di sicurezza reciproci”.

Sempre sul fronte della diplomazia di alto livello, il primo ministro britannico Boris Johnson ha visitato Kiev per colloqui programmati con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, dichiarando che il Regno Unito ha un pacchetto di misure tra cui sanzioni pronte a scattare “nel momento in cui il primo puntale russo attraverserà ulteriormente il territorio ucraino. È fondamentale che la Russia faccia un passo indietro e scelga un percorso di diplomazia e credo questo sia ancora possibile”, ha detto il premier britannico. “Siamo desiderosi di impegnarci nel dialogo, ma abbiamo le sanzioni pronte”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha elogiato il sostegno occidentale di fronte al rafforzamento militare della Russia e ha annunciato un’espansione dell’esercito. Ha firmato oggi un decreto che espande l’esercito del paese di 100.000 soldati, portando il numero totale a 350.000 nei prossimi tre anni, e aumentando i salari dell’esercito. Martedì scorso, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha promesso di consegnare più armi all’Ucraina, tra cui sistemi di difesa aerea portatili, droni, mortai e munizioni, notando che i vicini della Russia hanno la sensazione di vivere “accanto a un vulcano”.

Parlando a Kiev, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha promesso armi difensive tra cui droni e missili antiaerei, ma anche aiuti umanitari. La Polonia ha detto che si sta preparando per un potenziale grande afflusso di rifugiati ucraini se la Russia attacca.

Anche il premier italiano Mario Draghi ha sottolineato la necessità di una de-escalation. Infine, l’ambasciatore americano Linda Thomas-Greenfield ha descritto la mobilitazione della Russia come la più grande che l’Europa abbia visto in decenni. “E mentre parliamo, la Russia sta inviando ancora più forze e armi per unirsi a loro”, ha detto, accusando la Russia di pianificare di accrescere la sua forza sul confine settentrionale dell’Ucraina in Bielorussia portandola a 30.000 unità.

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