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USA, allarme delle compagnie aeree contro i pericoli del 5G vicino agli aeroporti

USA, allarme delle compagnie aeree contro i pericoli del 5G vicino agli aeroporti

K metro 0 – Washington – Secondo gli amministratori delegati delle più grandi compagnie aeree americane c’è il rischio di crisi catastrofiche dell’aviazione già a partire dal 19 gennaio, quando le società di telecomunicazione AT&T e Verizon lanceranno la nuova tecnologia per la telefonia mobile. I dirigenti delle due società hanno già ritardato due volte

K metro 0 – Washington – Secondo gli amministratori delegati delle più grandi compagnie aeree americane c’è il rischio di crisi catastrofiche dell’aviazione già a partire dal 19 gennaio, quando le società di telecomunicazione AT&T e Verizon lanceranno la nuova tecnologia per la telefonia mobile.

I dirigenti delle due società hanno già ritardato due volte il lancio del loro nuovo servizio 5G in banda C, a causa degli avvertimenti delle compagnie aeree e dei produttori di aeromobili (come Airbus e Boeing) preoccupati che il nuovo sistema potrebbe interferire con i dispositivi utilizzati dagli aerei per misurare l’altitudine.

Stiamo chiedendo con urgenza di disabilitare il 5G entro le due miglia (3,2 km) hanno prcisatoi dirigenti delle compagnie aeree. Spiegando, in una lettera inviata al ministro dei Trasporti Pete Buttigieg e ad altri funzionari del governo federale, che potenziali interferenze potrebbero disturbare il normale funzionamento dei radioaltimetri (che misurano la distanza tra l’aero e il suolo)

Le frequenze del 5G negli USA sono in effetti molto vicine a quelle usate dalle strumentazioni a bordo dei velivoli che rilevano la loro altitudine o garantiscono il flusso di informazioni alle apparecchiature di navigazione.

La Federal Aviation Administration ha dichiarato domenica di aver approvato il funzionamento sicuro di alcuni transponder all’interno delle aree in cui verrà abilitato il 5G, liberando “fino a 48 degli 88 aeroporti più direttamente interessati dall’interferenza della banda C 5G”.

Ma le compagnie aeree temono che le limitazioni residue in quegli aeroporti, così come una grande quantità di apparecchiature ancora non certificate, possano innescare una crisi che porti all’interruzione di migliaia di voli. Una crisi catastrofica dell’aviazione, appunto.

La lettera degli amministatori delle compagnie aeree è stata indirizzata, oltre al segretario ai trasporti, al capo della FAA, al capo della Commissione federale per le comunicazioni e al Consiglio economico nazionale della Casa Bianca.

Le compagnie aeree statunitensi hanno protestato inoltre contro i potenziali costi cui andrebbero incontro.

La lettera è stata firmata dagli amministratori delegati delle principali compagnie aeree tra cui American, United, Delta e Southwest, nonché dai leader dei giganti dello shipping FedEx e UPS.

“È necessario un intervento immediato per evitare interruzioni operative significative ai passeggeri degli aerei, agli spedizionieri caricatori, alla catena di approvvigionamento e alla consegna delle forniture mediche necessarie”, hanno scritto.

“Oltre al caos causato a livello nazionale”, continua la lettera, la mancanza di aerei certificati “potrebbe potenzialmente arenare decine di migliaia di americani all’estero”.

Verizon e AT&T hanno vinto lo scorso febbraio contratti del valore di decine di miliardi di dollari per operare in 5G nelle bande di frequenza 3,7-3,98 gigaherz. I radioaltimetri degli aerei operano nello spettro da 4.2 a 4.4 gigahertz, per cui non dovrebbe esserci pericolo di un’interferenza diretta. Ma la potenza di trasmissione delle antenne 5G o le loro emissioni verso l’’alto potrebbero disturbare l normale funzionamento dei radioaltimetri e compromettere le operazioni “a bassa visibilità” nelle fasi molto delicate dei decolli e degli atterraggi.

A meno che le principali società di telecomunicazioni non siano bloccate dalle autorità di regolamentazione federali o non raggiungano un accordo con le compagnie aeree, ora dovrebbero attivare il loro servizio 5G a livello nazionale il 19 gennaio.

(AFP)

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