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Rapporto Migrantes: meno arrivi in Ue, richiedenti asilo crollati di ben un terzo

Rapporto Migrantes: meno arrivi in Ue, richiedenti asilo crollati di ben un terzo

K metro 0 – Roma – Crollano gli arrivi in tutto il 2020, l’Italia e l’Europa hanno rappresentato un’eccezione in controtendenza rispetto alla situazione globale. Mentre gli Stati membri continuano ad alzare i muri alle frontiere non solo simbolicamente. L’edizione di quest’anno riflette un lavoro scritto da un’équipe di autrici ed autori che si lasciano

K metro 0 – Roma – Crollano gli arrivi in tutto il 2020, l’Italia e l’Europa hanno rappresentato un’eccezione in controtendenza rispetto alla situazione globale. Mentre gli Stati membri continuano ad alzare i muri alle frontiere non solo simbolicamente.

L’edizione di quest’anno riflette un lavoro scritto da un’équipe di autrici ed autori che si lasciano “toccare e interrogare” dalle sofferenze e dalle contraddizioni che le persone in fuga nel mondo raccontano o portano scritte nei loro volti e nei loro corpi.

Intanto, il numero delle persone in fuga continua ad aumentare, fino a una stima di 82,4 milioni, nel vecchio continente. Mentre si sono registrati meno arrivi ‘irregolari’ di rifugiati e migranti (-12% rispetto al 2019) e meno richiedenti asilo, crollati di ben un terzo. Lo registra il nuovo rapporto della fondazione Migrantes sul diritto d’asilo, presentato presentato stamattina a Roma.

Cittadini provenienti dalla Siria e Afghanistan, poi Venezuela e Colombia che hanno sostituito quelli Iracheni e Pakistani sono da anni le cittadinanze principali delle persone che chiedono protezione nell’Unione, la quale continua ad alzare muri alle frontiere venendo meno ai propri principi. Infatti, nell’ultimo anno hanno ottenuto protezione in Europa quasi tutti i richiedenti in prima istanza venezuelani (95%), quattro eritrei e siriani su cinque, ma solo sei somali e afghani su 10, quattro iracheni su 10, tre iraniani su 10, due salvadoregni e ivoriani su 10 e 17 nigeriani su 100.

L’ Europa sembra sempre più chiusa in se stessa, conclude il report, e pochi sono gli spiragli di speranza. Entrare nell’Ue sarà sempre più difficile e costoso e la solidarietà tra Paesi di primo sbarco e quelli di seconda destinazione, “solo formale”. Secondo la Migrantes occorre reagire a partire dal livello “locale” italiano, guardando ai pochi ma significativi aspetti positivi: “l’introduzione della nuova protezione speciale, le vie sperimentali per l’accesso legale e sicuro nel nostro Paese di minori attraverso i visti per studio e i corridoi umanitari, e il protagonismo dei rifugiati che iniziano a prendere pubblicamente parola nel dibattito pubblico e scientifico”.

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