K metro 0 – Mosca – L’inverno deve ancora iniziare ma l’Europa ha già esaurito il 23% delle riserve di gas, almeno stando a quanto comunicato da Gazprom, il produttore di energia russo dal quale importiamo gran parte del fabbisogno continentale. La testata filo-russa Sputnik formula ipotesi critiche, sottolineando come l’Europa non sia pronta a
K metro 0 – Mosca – L’inverno deve ancora iniziare ma l’Europa ha già esaurito il 23% delle riserve di gas, almeno stando a quanto comunicato da Gazprom, il produttore di energia russo dal quale importiamo gran parte del fabbisogno continentale. La testata filo-russa Sputnik formula ipotesi critiche, sottolineando come l’Europa non sia pronta a mantenersi al caldo nel caso Mosca dovesse decidere di abbassare le forniture in seguito alle tensioni geopolitiche. Ma il commissario europeo per l’energia, Kadri Simson, ha comunque assicurato che la riserva è sufficiente, all’Europa per resistere all’inverno imminente.
Un rapporto di Gas Infrastructure Europe, citato in una dichiarazione di Gazprom, diffusa sui social media, conferma che il 4 dicembre circa un quarto (23,4%) del gas era già stato prelevato dai depositi sotterranei in Europa. Pertanto, l’Europa si avvicina alla stagione del riscaldamento con “meno energia del solito”.
Il 23 settembre, alla vigilia dell’avvio stagionale al riscaldamento, gli stoccaggi sotterranei di gas in Europa erano pieni in media per il 72%, che è il volume più basso registrato dal 2011.
I depositi di gas più consumati già a fine settembre erano quelli in Austria (50,44%), Paesi Bassi (54,43%) e Portogallo (58,17%). Allo stesso tempo, invece, i Paesi baltici si stanno avvicinando alla stagione del riscaldamento con strutture di stoccaggio ben fornite; ad esempio, il livello di gas negli impianti di stoccaggio lettoni ha raggiunto l’80,22%.
Tuttavia, ai primi di dicembre, Gazprom ha riferito che i prelievi di gas dai magazzini sotterranei europei avevano raggiunto il livello più alto dall’inizio della stagione di riscaldamento. La capacità di stoccaggio globale in Europa era del 76,43%, ovvero circa 81,75 miliardi di metri cubi, al 3 novembre. Il 25 novembre i magazzini sotterranei erano stati svuotati a 77,4 miliardi di metri cubi (circa il 72%).
Il 1° dicembre, poi, la stessa Gazprom ha riferito che, secondo i dati preliminari, dall’inizio del 2021, la società ha aumentato le esportazioni di gas verso i Paesi non CSI* del 6,6% (pari a 10,6 miliardi di metri cubi), fino a 171,5 miliardi di metri cubi. In particolare, dall’inizio dell’anno Gazprom ha aumentato la fornitura di gas a Germania (16,8%), Italia (19,5%), Romania (221,8%), Polonia (7,5%), Finlandia (9,1%), Bulgaria (43,8%), Grecia (12,2%) e Slovenia (53,9%).
Intanto, Rosneft e Gazprom avrebbero trovato un accordo per implementare un “progetto pilota” con cui la prima fornirà all’Europa, 10 mmc di gas russo.
Si tratta di un piano per autorizzare la compagnia russa di gas Rosneft ad esportare il gas metano nel vecchio continente: che, per la prima volta, verrà presentato al presidente russo Vladimir Putin a marzo 2022. Secondo i documenti visionati dall’agenzia russa Interfax. la scadenza è stata fissata durante un meeting del governo russo dello scorso ottobre.
La notizia di questo progetto è stata ampiamente diffusa, tuttavia non è stata ancora resa nota la calendarizzazione delle operazioni.