K metro 0 – Roma – Quello dei dispersi è un tema molto sentito in Azerbaigian, dove, a causa del conflitto tra Erevan ed Baku e al perpetuarsi, per circa 30 anni, dell’occupazione militare da parte dell’Armenia sul 20% del territorio azerbaigiano, 3.890 persone risultano ancora dispersi. Lo ha detto oggi, la commissaria per i
K metro 0 – Roma – Quello dei dispersi è un tema molto sentito in Azerbaigian, dove, a causa del conflitto tra Erevan ed Baku e al perpetuarsi, per circa 30 anni, dell’occupazione militare da parte dell’Armenia sul 20% del territorio azerbaigiano, 3.890 persone risultano ancora dispersi. Lo ha detto oggi, la commissaria per i diritti umani dell’Azerbaigian, Sabina Aliyeva, nel corso di una conferenza alla Camera dei deputati presentata dall’onorevole Ettore Rosato. La commissaria, ha sostenuto inoltre che durante l’occupazione militare, l’Armenia abbia inflitto danni umani e materiali significativi e abbia “commesso violazioni della Convenzione” nei confronti del Paese e dei suoi cittadini.
“Nonostante le nostre ripetute richieste, lo Stato armeno è costantemente mancato e non ha indagato adeguatamente su varie violazioni, compreso il rilascio di informazioni sul luogo in cui si trovano le persone scomparse, che in gran parte erano civili, tra cui anziani, bambini e disabili”. Un elenco chiaro e regolarmente aggiornato dei cittadini dell’Azerbaigian scomparsi è stato presentato all’Armenia tramite il Comitato Internazionale della Croce Rossa, ha sottolineato la commissaria per i diritti umani. Aliyeva ha precisato che lei stessa ha “sollevato la questione più volte davanti alla comunità internazionale” chiedendo “di fare pressione su questo argomento, in quanto si tratta di una violazione aperta delle norme del diritto internazionale”, citatando 14 rapporti stilati dal centro per i diritti umani che presiede. Tra questi uno in cui si denunciano lanci di missili da parte armena nella città di Ganja che avrebbero distrutto non solo abitazioni di civili, ma anche luoghi di culto. “Nel territorio c’erano 67 monumenti religiosi. Di questi 65 sono stati distrutti completamente”, ha denunciato l’ombudsman azerbaigiano in riferimento ai bombardamenti da parte armena durante l’ultimo conflitto.
Inoltre c’è il grave problema delle “mine terrestri inesplose”, che rappresentano un gravissimo pericolo per la sicurezza della popolazione civile e impediscono il ritorno degli azerbaigiani nelle proprie terre. Il comportamento del governo armeno – sottolinea Aliyeva – costituisce una violazione del diritto internazionale umanitario, che continua a provocare morti e feriti tra la gente comune.
Oltre alla conferenza stampa alla Camera dei Deputati insieme con il vicepresidente Ettore Rosato, la rappresentante dell’Azerbaigian ha avuto molteplici impegni. Tra questi, un’udienza presso la Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani del Senato alla presenza del Presidente della stessa, il senatore Sergio Fede, un incontro con il Presidente della Commissione Esteri della camera Fassino e una tavola rotonda con il Presidente della Federazione Italiana Diritti Umani, Antonio Stango.