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Le ecomafie e le illegalità ambientali in Italia

Le ecomafie e le illegalità ambientali in Italia

K metro 0 – Roma – Nel 2020, l’anno della pandemia, tutti i reati hanno subito una qualche battuta d’arresto, tranne uno. Gli illeciti ambientali sono stati quasi 35 mila, lo 0,6% in più rispetto al 2019. È quanto emerso dal rapporto Ecomafia 2021 di Legambiente presentato ieri in conferenza stampa a Roma, Cresce l’impatto

K metro 0 – Roma – Nel 2020, l’anno della pandemia, tutti i reati hanno subito una qualche battuta d’arresto, tranne uno. Gli illeciti ambientali sono stati quasi 35 mila, lo 0,6% in più rispetto al 2019. È quanto emerso dal rapporto Ecomafia 2021 di Legambiente presentato ieri in conferenza stampa a Roma,

Cresce l’impatto nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa (46,6% del totale) e aumentano sia le persone denunciate (+12%) che gli arresti (+14,2%).

Ambiente sotto attacco: codice rosso per boschi e fauna. 4.233 i reati relativi agli incendi boschivi (+8,1%). 8.193 quelli contro gli animali, poco meno di uno ogni ora. Illeciti in calo ma più arresti (+15,2%) nel ciclo dei rifiuti e più persone denunciate in quello del cemento (+23,1%)

Legambiente presenta 10 proposte per rendere più efficace l’azione dello Stato: “Fondamentale non abbassare la guardia contro gli ecocriminali, completare e rafforzare il sistema normativo e alzare il livello qualitativo dei controlli pubblici ambientali in tutta Italia, a partire dal Centro-Sud, soprattutto ora che il Paese spenderà le ingenti risorse pubbliche previste dal PNRR”

Gli abbattimenti degli abusi edilizi, infine, sono al palo: dal 2004 al 2021 emesse 57.250 ordinanze di demolizione, ma ne sono state eseguite solo il 32,9%, con significative differenze tra Nord e Sud. La Puglia ha il record negativo con il 4%.

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