K metro 0 – Atene – Come ogni 17 novembre, anche oggi decine di migliaia di greci sono scesi in piazza per ricordare la rivolta degli studenti del 1973 al Politecnico di Atene contro la dittatura dei colonnelli. Un evento che spesso provoca violenze tanto è ancor viva e bruciante la memoria di quel tragico
K metro 0 – Atene – Come ogni 17 novembre, anche oggi decine di migliaia di greci sono scesi in piazza per ricordare la rivolta degli studenti del 1973 al Politecnico di Atene contro la dittatura dei colonnelli.
Un evento che spesso provoca violenze tanto è ancor viva e bruciante la memoria di quel tragico passato, quando, 38 anni fa, un carro armato sfondò le porte dell’ateneo e la protesa fu repressa nel sangue (24 morti all’interno dell’università, centinaia di feriti e un gran numero di vittime causato dalla repressione violenta che seguì quei fatti).
Come ogni anno, la bandiera greca macchiata di sangue che quella notte sventolava sul cancello del Politecnico, è stata portata in testa al corteo della manifestazione nella capitale.
Secondo la polizia, ventimila persone si sono ritrovate ad Atene. Per la maggior parte studenti, sindacalisti e membri di partiti di sinistra che oggi protestano contro la “nuova dittatura”: quella dei mercati, della finanza internazionale e della Trojka (Ue, BCE e Fondo Monetario Internazionale) che ha strangolato il paese nel 2009 dopo la crisi finanziaria di Wall Street dell’anno precedente.
Seguirono lunghi anni di crisi ed austerity, col taglio delle pensioni, licenziamenti di 30.000 dipendenti pubblici, tagli alla sanità, all’assistenza sociale, che non hanno risparmiato nessuno ma si sono accaniti sui ceti sociali più deboli.
La temperatura politica oggi era molto alta. E migliaia di agenti della polizia, supportata da droni, un elicottero e un cannone ad acqua, sono stati schierati nella capitale per timore di esplosioni di violenza che hanno regolarmente accompagnato questa protesta annuale.
Ma sia ad Atene, che a Salonicco, dove si erano riuniti 14.000 studenti, le manifestazioni sono rimaste pacifiche fino a sera.
Ad Atene, migliaia di persone hanno marciato verso l’ambasciata degli Stati Uniti per protestare contro il sostegno di Washington alla dittatura militare greca durante la Guerra Fredda.
Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha dichiarato: “Diamo il benvenuto a questo grande anniversario… senza comportamenti estremi”. Il malcontento sociale è cresciuto negli ultimi tempi in Grecia contro il governo conservatore, che è stato criticato per la sua politica di repressione, la violenza della polizia e il supposto controllo dei media.
L’ambasciata americana ad Atene è stata circondata da veicoli della polizia e agenti antisommossa, mentre il personale in servizio è stato rimandato a casa in anticipo. E le stazioni della metropolitana nel centro di Atene sono state chiuse per motivi di sicurezza.
L’anno scorso, il governo aveva cercato di vietare le proteste per l’anniversario del 1973, che cadeva nel mezzo di una seconda ondata di pandemia di coronavirus, prima che i vaccini fossero disponibili.
Ma centinaia di persone sfidarono il divieto e la polizia usò lacrimogeni, granate stordenti e cannoni ad acqua per disperdere i dimostranti.
Grazie a un tasso di vaccinazione oggi superiore al 63%, il governo non ha vietato le manifestazioni quest’anno.
Mercoledì mattina un gruppo di studenti ha impedito a una delegazione parlamentare di deporre una corona di fiori al politecnico.
Negli ultimi mesi la tensione è risalita a causa di una nuova legge che vieta ai manifestanti le strade parzialmente aperte al traffico.
Molti manifestanti hanno ignorato questa restrizione e la polizia antisommossa ha usato regolarmente gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per respingerli.
A Salonicco un corteo partito dal politecnico dell’Università Aritotele (la più grande del paese, con 70.000 studenti e una superficie di 230.000 m2, che sorge sull’antico cimitero giudaico nel cuore della città) hanno fatto una breve sosta vicino al consolato USA, scandendo slogan antiamericani e hanno bruciato la bandiera a stelle e strisce.
Ma le misure di prevenzione della polizia, che ha schierato 2000 agenti sono state draconiane. Mentre a Patrasso, terzo centro importante della protesta, un gruppo di sconosciuti in coda al corteo ha attaccato la polizia con pietre e bottiglie Molotov, che a sua volta ha risposto con gas lacrimogeni.
Altri momenti di tensione ci sono stati quando i manifestanti sono passati davanti al tribunale di Patrasso, lanciando anche lì pietre e molotov.