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L’Algeria chiude il gasdotto del Maghreb che fornisce Spagna e Portogallo

L’Algeria chiude il gasdotto del Maghreb che fornisce Spagna e Portogallo

K metro 0 – Madrid – MEG va in pensione. Il gasdotto Maghreb-Europe Gas Pipeline, che trasporta oltre 10 miliardi di metri cubi all’anno dal giacimento di Hassi R’Mel in Algeria alla Spagna, passando per il Marocco, ha chiuso domenica per decisione unilaterale dell’Algeria. Una decisione maturata in seguito alla rottura delle relazioni diplomatiche fra

K metro 0 – Madrid – MEG va in pensione. Il gasdotto Maghreb-Europe Gas Pipeline, che trasporta oltre 10 miliardi di metri cubi all’anno dal giacimento di Hassi R’Mel in Algeria alla Spagna, passando per il Marocco, ha chiuso domenica per decisione unilaterale dell’Algeria.

Una decisione maturata in seguito alla rottura delle relazioni diplomatiche fra i due paesi a causa del contenzioso territoriale sul Sahara Occidentale.

Il gasdotto, che attraverso il Marocco raggiunge Cordoba, in Andalusia, dove è collegato con le reti della penisola iberica, copre circa il 30% del fabbisogno annuale di gas di Spagna e Portogallo.

Inaugurato il primo settembre del 1996, il MEG, finora di proprietà della spagnola Naturgy, verrà sostituito da Medgaz, di proprietà dell’algerina Sonatrach al 51%, che s’impegna a risarcire la penisola iberica aumentando le sue capacità e le esportazioni di gas naturale liquefatto via mare, come hanno annunciato mercoledì scorso i funzionari del governo algerino e spagnolo.

Il gasdotto Medgaz trasporta il gas algerino nella penisola iberica dal 2011, ma ha una capacità massima di 8.000 milioni di metri cubi all’anno, ovvero la metà delle esportazioni annuali dell’Algeria verso Spagna e Portogallo.

Durante l’incontro di mercoledì scorso con la ministra spagnola per la Transizione ecologica, Teresa Ribera, il ministro algerino delle Miniere e dell’Energia, Mohamed Arkab, ha rassicurato i partner spagnoli che “l’Algeria adempirà a tutti gli impegni di fornitura di gas attraverso il gasdotto Medgaz“.

Resta comunque il timore che nonostante la preannunciata espansione del 25% della sua capacità (2 miliardi di metri cubi all’anno a partire dal quarto trimestre del 2021) Medgaz non riesca a fornire da solo il gas promesso da Algeri a Madrid.

Inoltre, l’opzione del gas liquefatto trasportato dalle navi potrebbe portare a un aumento dei prezzi, poiché le spese di spedizione sono più elevate. E questo potrebbe avere un impatto sulle famiglie, che stanno già affrontando l’aumento dei prezzi di elettricità, gas e carburante.

La Spagna insomma rischia di subire ripercussioni dal conflitto tra Algeria e Marocco, le cui relazioni, tradizionalmente difficili, si sono deteriorate negli ultimi mesi, principalmente a causa della questione del Sahara occidentale, territorio che Rabat controlla per circa l’80%, ma dove Algeri sostiene i separatisti del Fronte Polisario.

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