fbpx

Russia, il biologo Kupriyanov: l’ampiezza della pandemia è sottostimata dalle statistiche ufficiali

Russia, il biologo Kupriyanov: l’ampiezza della pandemia è sottostimata dalle statistiche ufficiali

K metro 0 – Mosca – Numeri sbagliati, scetticismo sulle vaccinazioni, rifiuto delle mascherine. Tre temi controversi che il TG del secondo canale (pubblico) della TV tedesca ha affrontato in un’intervista, domenica, con Alexey Kupriyanov. Il famoso biologo e analista dei dati dell’Accademia delle scienze russa non ci ha girato intorno. E ha subito detto

K metro 0 – Mosca – Numeri sbagliati, scetticismo sulle vaccinazioni, rifiuto delle mascherine. Tre temi controversi che il TG del secondo canale (pubblico) della TV tedesca ha affrontato in un’intervista, domenica, con Alexey Kupriyanov.

Il famoso biologo e analista dei dati dell’Accademia delle scienze russa non ci ha girato intorno. E ha subito detto che i numeri della pandemia sono terrificanti, ma ancora non riflettono l’intera portata del problema: “I numeri dei decessi sono molto sottostimati nelle nostre statistiche. Quelli veri sono più di tre volte superiori. Ciò significa che ogni giorno muoiono circa 3.000 persone, non di meno”.

I reali tassi di mortalità si possono rilevare “attraverso i dati dell’anagrafe, ma vengono sempre pubblicati con ritardo. Vedremo la portata della situazione attuale a dicembre, quando saranno disponibili i dati di ottobre”.

Questa elevata mortalità si spiega, secondo lui, col fatto che le regole del lockdown non sono mai state applicate seriamente in Russia: “Quello che abbiamo chiamato lockdown ricorda solo vagamente ciò che è stato introdotto in Europa. Abbiamo anche un tasso di vaccinazione molto basso”, intorno al 30-40% della popolazione. E ad uno sguardo più attento sulla situazione in Russia non siamo di fronte una nuova ondata, ma sempre a quella provocata dalla diffusione della variante delta che dura dalla primavera scorsa.

Molti russi ignorano le misure di sicurezza per varie ragioni. Una delle principali, “è la loro cultura maschile arcaica”. “La Russia è molto lontana dall’influenza del femminismo, c’è ancora il culto degli uomini forti che non hanno paura di nulla”.

E una delle conseguenze di tutto questo è il rifiuto di un’eccessiva preoccupazione per la salute.

Paradossalmente, in un paese, come la Russia, dove le libertà politiche sono molto compresse, le persone percepiscono, al tempo stesso, la loro libertà personale in un modo molto strano: per loro indossare una mascherina e farsi vaccinare è un attacco a questa libertà.

Insomma, se da un lato non si preoccupano di come riportare le elezioni sotto il loro controllo o limitare il potere degli oligarchi e del presidente, dall’altro credono di poter difendere la loro piccola isola di libertà non indossando una mascherina e non facendosi vaccinare.

Questo comportamento, spiega Kuprijanov, deriva dalla contraddittoria politica educativa adottata in Russia: “La propaganda di Stato ha da tempo introdotto l’idea che il coronavirus non sia peggio dell’influenza, quindi non c’è bisogno di farsi prendere dal panico”.

Il panico è dannoso e va contrastato virilmente, respingendo ogni allarmismo. Il motivo per cui così tanti russi si oppongono al vaccino, si spiega, fra l’altro, con la campagna, molto prolungata, condotta per screditare i vaccini stranieri. “Cosa del tutto incomprensibile – secondo KUprijanov – dal momento che questi vaccini non sono comunque consentiti in Russia e quindi non sono in concorrenza con Sputnik V. Ma il martellamento televisivo per convincere i russi che i vaccini europei sono dannosi per la loro salute ha prodotto un numero enorme di oppositori alle vaccinazioni. Non solo tra i comuni cittadini, ma anche tra i medici.

(L’intervista di ZDFheute è stata condotta da Christian Semm, redattore dell’ufficio di corrispondenza di Mosca)

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: