K metro 0 – Roma – “Presto ci accorgeremo della loro mancanza, e ci pentiremo di non averli accolti come dovevamo”, con queste parole il cardinale Bassetti apre i lavori della conferenza di presentazione del Rapporto Caritas-Migrantes. I cittadini stranieri in Italia sono oggi in meno rispetto ad un anno fa, per il calo demografico
K metro 0 – Roma – “Presto ci accorgeremo della loro mancanza, e ci pentiremo di non averli accolti come dovevamo”, con queste parole il cardinale Bassetti apre i lavori della conferenza di presentazione del Rapporto Caritas-Migrantes. I cittadini stranieri in Italia sono oggi in meno rispetto ad un anno fa, per il calo demografico generale, la pandemia e le conseguenti restrizioni alla mobilità.
Il primo dei dati messi in rilievo è che tra i 5.035.643 residenti stranieri in Italia, sono in calo i permessi di soggiorno per i minori non accompagnati, da 18 mila a 3700. Tra questi 5 milioni prevalgono le donne (51,9 per cento), che arrivano all’80% dall’Ucraina, dalla Georgia e da diversi Paesi dell’Est Europa. La maggioranza degli immigrati continua a vivere al Nord (58,5), nel Nord Est e nel Centro si aggirano entrambi intorno al 24,5 per cento, mentre nel Sud e nelle isole sono il 12,1% e il 4,8. Capitale dell’immigrazione è sempre Roma, in cui risiede il 10 per cento, seguita da Milano (9,2) e Torino (4,2).
I cittadini stranieri sono più esposti alla povertà. Se negli anni pre-pandemia la povertà assoluta nelle famiglie di soli stranieri si attestava al 24,4% (quasi un nucleo su quattro, secondo i parametri Istat, non arrivava a un livello di vita dignitoso), con il Covid-19 la situazione è peggiorata: oggi risulta povera in termini assoluti più di una famiglia su quattro (il 26,7%), a fronte di un’incidenza del 6% registrata tra le famiglie di italiani.In un anno, l’incidenza è salita del +2,3%, portando il numero di famiglie straniere povere a 568mila. E’ quanto emerge dal Rapporto Immigrazione 2021 di Caritas e Migrantes, presentato alla Casa La Salle di Roma dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti.
L’effetto pandemia risulta anche dalla quantità di popolazione di origine straniera, che è passata dai 5.306.548 del 2020 agli attuali 5.035.643 (-5,1%). Gli arrivi sono calati del 42% rispetto alla media del quinquennio 2015-2019.
Il Covid ha causato anche la perdita di molti posti di lavoro per la popolazione straniera, soprattutto per le donne.
Gli alunni con cittadinanza non italiana, riferisce ancora il Rapporto, nell’anno scolastico 2019/2020 sono stati 876.801, il 10,3% del totale, in decrescita dal 2018. Ma è interessante l’aumento degli stranieri iscritti negli istituti di scuola secondaria di secondo grado, segno della spinta delle seconde generazioni, che spesso hanno iniziato i loro studi in Italia. Invece quasi un quarto dei bambini figli di immigrati, nell’età 3-5 anni, non frequenta la scuola dell’infanzia.
Infine i due enti della Conferenza Episcopale Italiana denunciano “ritardi strutturali” nel piano di vaccinazione con riferimento alle persone non italiane.