fbpx

Libano: Sei morti e feriti negli scontri per chiedere la rimozione del giudice Bitar

Libano: Sei morti e feriti negli scontri per chiedere la rimozione del giudice Bitar

K metro 0 – Beirut – Almeno sei morti e 30 feriti nella violenta manifestazione di protesta da parte dei sostenitori del gruppo sciita Hezbollah e dei suoi alleati di Amal oggi al Palazzo di Giustizia di Beirut, per chiedere l’immediata rimozione del giudice istruttore Tarek Bitar. Il giudice che indaga sulla catastrofica esplosione del

K metro 0 – Beirut – Almeno sei morti e 30 feriti nella violenta manifestazione di protesta da parte dei sostenitori del gruppo sciita Hezbollah e dei suoi alleati di Amal oggi al Palazzo di Giustizia di Beirut, per chiedere l’immediata rimozione del giudice istruttore Tarek Bitar. Il giudice che indaga sulla catastrofica esplosione del porto dello scorso anno, accusato di forti pregiudizi politici e dunque non in grado di essere imparziale.

Raffiche di colpi d’arma da fuoco sono state sentite provenire dal vicino quartiere di Tayyoune, che hanno disperso i manifestanti infuriati. Gli scontri tra fazioni in apparenza rivali sono continuati per almeno quattro ore, ma le identità e affiliazioni dei tiratori non sono state immediatamente chiarite.

Il ministro dell’Interno libanese, Bassam Maulawi ha confermato che sei manifestanti della comunità sciita sono morti dopo essere state raggiunti da colpi d’arma da fuoco esplosi da “cecchini” durante le proteste. Il primo ministro Najib Mikati ha chiesto il ripristino della calma e ha messo in guardia contro i tentativi di trascinare il Libano nella violenza.

Hezbollah e il suo alleato, il movimento Amal, hanno affermato che i cecchini hanno preso di mira i manifestanti, avvertendo che “l’attacco alla manifestazione a Tayouneh, da parte di gruppi armati e organizzati, punta a trascinare il Paese in tensioni”. I due movimenti hanno invitato comunque i loro sostenitori a calmarsi.

Secondo la Reuters, il potente gruppo sciita Hezbollah ha accusato i cecchini del partito cristiano-maronita Forze libanesi di aver aperto il fuoco contro i manifestanti.

I combattimenti sono così terminati, ma la politicizzazione delle questioni più scottanti ha aumentato i rischi di nuove violenze. Maha Yahya, direttore del Carnegie Middle East Centre, ad esempio, ha spiegato a France 24 perché non crede che un’altra guerra civile libanese – come quella vista tra il 1975 e il 1990 – sia all’orizzonte, ma nota che la crescente politicizzazione delle questioni nazionali più scottanti, come l’esplosione del porto dello scorso anno, stia sollevando appunto “il potenziale di uno scoppio di violenza, in modo simile a quello che abbiamo visto oggi”.

Al Pronto soccorso

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: