K metro 0 – Atene – Rifugiati respinti con la forza alle frontiere esterne dell’Europa? Il Commissario europeo per gli Affari interni Ylva Johansson accusa la Grecia di possibili violazioni dei diritti umani. Lo ha dichiarato ad Atene, prima di una riunione dei ministri degli interni dell’Ue. Greci e croati sono i presunti responsabili dei
K metro 0 – Atene – Rifugiati respinti con la forza alle frontiere esterne dell’Europa? Il Commissario europeo per gli Affari interni Ylva Johansson accusa la Grecia di possibili violazioni dei diritti umani. Lo ha dichiarato ad Atene, prima di una riunione dei ministri degli interni dell’Ue. Greci e croati sono i presunti responsabili dei respingimenti. I media di vari paesi hanno difatti denunciato i cosiddetti respingimenti alle frontiere in nuovi rapporti. Spiegel online in particolare ha riferito ieri che uomini mascherati picchiavano le persone e abbandonavano in mare affinché non facessero domanda d’asilo. Il sito giornalistico ha mostrato che le unità greche e croate erano i responsabili di questo. E così il Commissario europeo per gli Affari interni ha sottolineato: “Dobbiamo proteggere le nostre frontiere esterne, ma anche proteggere i nostri valori, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali. Se non viene fatto, “danneggerà la reputazione di tutta l’Unione europea”. Johansson ha elogiato poi la gestione delle accuse da parte della Croazia. Il governo le ha prese in considerazione molto seriamente e vuole indagare in tempi stretti con l’aiuto di un meccanismo di controllo indipendente.
D’altro canto, però, Polonia, Austria e altri dieci stati dell’Ue chiedono più “barriere fisiche” alle frontiere esterne dell’Europa contro l’immigrazione indesiderata; e che il quadro giuridico dell’Ue sia modificato in modo che “i tentativi di strumentalizzare l’immigrazione illegale con obiettivi politici e altre minacce ibride” possano essere adeguatamente affrontati, stando a una lettera di dodici ministri degli Interni ai commissari responsabili dell’Ue. “Le barriere fisiche sembrano essere una misura efficace di gestione delle frontiere che serve gli interessi dell’Ue nel suo insieme” hanno dichiarato. I paesi chiedono che essi siano dunque finanziati “in aggiunta e adeguatamente dal bilancio dell’Ue”. La lettera è stata inviata al commissario per gli affari interni dell’Ue Johansson e al vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas alla vigilia della riunione dei ministri degli interni dell’Ue a Lussemburgo ed è a disposizione della Deutsche Presse-Agentur.
Con le loro richieste, i dodici ministri si riferiscono in maniera inequivocabile alla situazione al confine tra la Bielorussia e gli stati dell’Ue, Polonia, Lituania e Lettonia. Il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko è difatti accusato di portare migranti dalle regioni di crisi alla frontiera esterna dell’Ue in maniera organizzata e di destabilizzare così la comunità degli Stati. Polonia, Lituania e Lettonia hanno già risposto con una maggiore protezione alle frontiere. Germania, Francia, Spagna e altri paesi dove si registrano la maggior parte delle domande d’asilo non hanno invece firmato la lettera. Hanno invece aderito Ungheria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Lettonia, Lituania e Danimarca.