K metro 0 – Lisbona – La Polizia Giudiziaria portoghese ha annunciato giovedì l’arresto di 15 uomini, di età compresa tra i 23 ei 60 anni, durante un’operazione contro la pedopornografia su Internet. Gli arresti sono il risultato di 25 perquisizioni domiciliari effettuate nei distretti della terraferma e nelle regioni autonome delle Azzorre e di
K metro 0 – Lisbona – La Polizia Giudiziaria portoghese ha annunciato giovedì l’arresto di 15 uomini, di età compresa tra i 23 ei 60 anni, durante un’operazione contro la pedopornografia su Internet.
Gli arresti sono il risultato di 25 perquisizioni domiciliari effettuate nei distretti della terraferma e nelle regioni autonome delle Azzorre e di Madeira, nell’ambito di un’operazione “su larga scala” denominata ‘3P’. (Portogallo punto a punto).
I 15 arrestati saranno ora deferiti a vari tribunali del paese per l’applicazione delle misure coercitive.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati anche computer, dispositivi di archiviazione di file, ‘smartphone’ e migliaia di file contenenti materiale pornografico che verranno analizzati dalla polizia giudiziaria.
L’operazione “3P” è scaturita dalla convergenza di più indagini in una sola, con la partecipazione di tutti i direttori e dipartimenti della polizia giudiziaria e dell’Unidade de Perícia Tecnológica e Informática (UPTI).
Secondo Carlos Cabreiros, direttore dell’Unità nazionale per la lotta alla criminalità informatica e tecnologica della polizia giudiziaria, “si creano sempre più sinergie tra i paesi per condividere informazioni per combattere la pornografia su Internet e c’è un maggiore monitoraggio dei siti per la condivisione di contenuti”.
La polizia giudiziaria ha spiegato che l’operazione è partita dal monitoraggio di reti ‘peer to peer’ e di altre piattaforme di comunicazione, sia su internet che su ‘darknet’, che sono “utilizzate illecitamente dagli indagati per i reati di pornografia e abusi sessuali sui minori”.
I sospetti di questi reati possono “agire e interagire direttamente con i minori, ad esempio, nell’ambito dei giochi online”, oltre a raccogliere, promuovere, condividere e persino produrre contenuti di pornografia di minori, “che in seguito alimentano le reti organizzate “e gli abusi sessuali.