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L’Inghilterra irrita la Francia concedendo solo 12 licenze di pesca nelle sue acque territoriali

L’Inghilterra irrita la Francia concedendo solo 12 licenze di pesca nelle sue acque territoriali

K metro 0 – Londra – Parigi ne aveva chieste 87, ma Londra ha reso noto che aveva valutato 47 domande e non 87 come sostiene il governo francese. E comunque sia, su 47 richieste esaminate, l’Inghilterra alla fine ne ha concesse solo 12 ai pescatori francesi per l’accesso alle acque territoriali britanniche. “È un altro

K metro 0 – Londra – Parigi ne aveva chieste 87, ma Londra ha reso noto che aveva valutato 47 domande e non 87 come sostiene il governo francese. E comunque sia, su 47 richieste esaminate, l’Inghilterra alla fine ne ha concesse solo 12 ai pescatori francesi per l’accesso alle acque territoriali britanniche.

“È un altro rifiuto dei britannici di mettere in atto le condizioni dell’accordo sulla Brexit nonostante il lavoro intrapreso insieme”, ha dichiarato la ministra francese del mare, Annick Girardin, in un comunicato. “La pesca francese non deve essere presa in ostaggio dai britannici a scopi politici”, ha aggiunto.

Già all’inizio del maggio scorso, pescherecci francesi erano tornati a casa dopo la loro protesta davanti al porto di Saint Helier, al largo dell’isola britannica di Jersey, per attirare l’attenzione su quelle che consideravano restrizioni ingiuste alla loro capacità di pescare nelle acque del Regno Unito dopo la Brexit. E l’irritazione dei pescatori francesi è andata progressivamente crescendo.

Londra afferma di aver adottato un “approccio ragionevole“, rilasciando quasi 1.700 licenze alle imbarcazioni dell’UE per pescare nella zona economica esclusiva della Gran Bretagna, fra le 12 e le 200 miglia dalla costa.

117 sono state concesse per la zona compresa fra le 6 e le 12 miglia. “Le imbarcazioni dell’UE devono fornire prove di un’attività precedente di pesca in quelle acque”, ha dichiarato martedì il governo britannico in una nota.

“Abbiamo preso in considerazione le domande per imbarcazioni di lunghezza inferiore a 12 metri per pescare in questa zona e, sulla base delle prove disponibili, possiamo concedere licenze per 12 delle 47 domande presentate”.

Le altre domande sono state respinte per insufficienza di prove che i pescherecci abbiano pescato in precedenza nell’area in questione tra il 2012 e il 2016, come previsto dall’accordo post-Brexit raggiunto lo scorso anno tra Londra e Bruxelles.

“Continuiamo a lavorare con la Commissione europea e le autorità francesi e prenderemo in considerazione qualsiasi ulteriore prova fornita a sostegno delle restanti domande di licenze”, precisa la nota del governo britannico. 

Il contenzioso tra Londra e Parigi intanto continua. E il conflitto sulla pesca (che nei mesi scorsi ha portato al dispiegamento di due cannoniere della Royal Navy a protezione dell’isola di Guernsey nel Canale della Manica) aggiunge un altro fattore di attrito ai rapporti già molto tesi tra Francia e Regno Unito per questioni di più ampia portata. Come ad esempio l’accordo Aukus stretto da Londra con Washington e Canberra che è costato a Parigi una commessa miliardaria di sottomarini all’Australia. Per non parlare, infine, della crisi dei migranti nella Manica.

(AFP)

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