K metro 0 – Izmir – Testimonianze importanti di un grande passato riemergono dalla provincia di Izmir, l’antica Smirne, nell’Anatolia occidentale. In quest’area sorgeva la città di Pergamo, uno straordinario centro artistico, considerato quasi una seconda Atene in età ellenistica sotto la dinastia degli Attalidi (230-133 a.C.). Durante gli scavi in corso presso l’anfiteatro della
K metro 0 – Izmir – Testimonianze importanti di un grande passato riemergono dalla provincia di Izmir, l’antica Smirne, nell’Anatolia occidentale.
In quest’area sorgeva la città di Pergamo, uno straordinario centro artistico, considerato quasi una seconda Atene in età ellenistica sotto la dinastia degli Attalidi (230-133 a.C.).
Durante gli scavi in corso presso l’anfiteatro della città – un’attrazione nel mondo dell’archeologia per la sua somiglianza con l’iconico Colosseo di Roma – sono state scoperte aree private, con posti riservati contrassegnati da nomi scolpiti su di essi.
Aree VIP, per così dire, simili ai moderni palchi negli stadi sportivi e nei luoghi di intrattenimento.
Costruito, in epoca romana, sotto l’acropoli, è un’audace opera architettonica che resta impressa nella memoria perché è scavato nelle pendici scoscese della montagna alle quali sembra aderire come una conchiglia.
Aveva un’arena molto grande per dargli un vantaggio rispetto ad altre antiche città della regione come Efeso e Smirne, ha spiegato Felix Pirson, direttore dell’Istituto archeologico tedesco.
“Volevano costruire qui una replica del Colosseo, che era frequentato da tutti i segmenti della società. Ma le persone della classe alta o delle famiglie importanti avevano posti privati in sezioni speciali con i loro nomi incisi” ha aggiunto.
Un altro dettaglio interessante è che i nomi latini erano scritti in lettere greche. Questo lascia supporre, secondo Pirson, che “alcune persone dall’Italia abbiano avuto un posto speciale nell’anfiteatro di Pergamo”.
L’arena è nota per aver ospitato combattimenti di gladiatori e animali nel II secolo, oltre ad essere un luogo per esecuzioni e rievocazioni di battaglie navali.
Le nuove scoperte sono state fatte durante la parte di ricerca del progetto TransPergMicro condotto dall’Istituto archeologico tedesco e dall’Istituto di architettura dell’Università tecnica di Berlino, sotto gli auspici del Ministero della cultura e del turismo della Turchia.
I nuovi risultati saranno esposti al Museo archeologico di Izmir e i lavori di scavo nella regione si concluderanno quest’anno.
E da Pergamo ad Antiochia, città fondata (nel 300 a.C.) da Seleuco I, uno dei generali di Alessandro Magno, a imitazione di Alessandria d’Egitto e per più di due secoli capitale del Regno dei Seleucidi.
Gli scavi in corso vicino alla storica chiesa rupestre di Hatay mirano a far luce sulla vita commerciale e l’architettura dell’antica città.
Nel 2012, le autorità locali hanno deciso di costruire un centro di accoglienza per la chiesa di St. Pierre vicino al museo archeologico di Necmi Asfuroglu nella provincia meridionale di Hatay, in Turchia, che ha ospitato molte civiltà in passato ed è conosciuta come la “città della tolleranza”.
Dopo la scoperta di resti architettonici durante i lavori di perforazione nell’area, le maestranze hanno deciso di trasformare i lavori in corso in uno scavo di salvataggio, avviato ad agosto con una squadra di 16 persone sotto il coordinamento del Museo Archeologico di Hatay.
Durante gli scavi sono stati rinvenuti un frantoio, risalente probabilmente al del V e VI secolo d.C., un magazzino, un laboratorio, locali di vendita e un impianto idrico.
Circa 37 brocche con un solo manico e altri pezzi rinvenuti sono stati conservati meticolosamente nel laboratorio del Museo Archeologico di Hatay.
Le autorità mirano ad aprire la regione ai visitatori come un museo a cielo aperto dopo il completamento dei lavori di scavo.
“Il nostro obiettivo è quello di riportare alla luce l’area residenziale della regione. Fonti antiche menzionano un forum, un’area commerciale costruita dall’imperatore Valente in questa regione nel tardo periodo romano”, ha spiegato Ayse Ersoy, direttore del Museo Archeologico di Hatay.
Il sito ospitava anche istituzioni statali, un’agorà, un edificio del parlamento e delle terme.