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Olaf Scholz, il socialdemocratico “erede” della Merkel

Olaf Scholz, il socialdemocratico “erede” della Merkel

K metro 0 – Monaco di Baviera – Il ministro delle Finanze Olaf Scholz si è presentato come il favorito per succedere al cancelliere Angela Merkel nelle elezioni generali del 26 settembre, con il suo partito socialdemocratico (SPD) che vanta un vantaggio costante nei sondaggi per tutta la campagna. Incredibile – a detta degli osservatori

K metro 0 – Monaco di Baviera – Il ministro delle Finanze Olaf Scholz si è presentato come il favorito per succedere al cancelliere Angela Merkel nelle elezioni generali del 26 settembre, con il suo partito socialdemocratico (SPD) che vanta un vantaggio costante nei sondaggi per tutta la campagna. Incredibile – a detta degli osservatori politici nazionali – come il politico di sinistra abbia trasformato la sua mancanza di carisma in una forza politica. Il vantaggio della SPD nei sondaggi ha sorpreso difatti molti osservatori della politica tedesca, visto che il partito era rimasto indietro rispetto all’Unione Cristiano Democratica (CDU) della Merkel e ai Verdi nei sondaggi fino a giugno.

Ma Olaf Scholz – ministro delle finanze della Germania, vice-cancelliere della Merkel e da lungo tempo “bestia nera” dei membri in gran parte di sinistra del suo partito – ha fatto registrare una straordinaria inversione di tendenza per la SPD. Dopo anni di popolarità in calo dall’ultima volta che sono stati al potere sotto Gerhard Schroder, cancelliere dal 1998 al 2005, la SPD sembra finalmente avere la possibilità di guidare nuovamente un governo tedesco. Gli errori degli avversari di Scholz, d’altra parte, hanno giocato un ruolo chiave nel renderlo favorito. I sondaggisti dicono che la CDU ha mancato clamorosamente nel fare dello sfortunato Armin Laschet il loro candidato invece del suo popolare rivale di destra Markus Soder, il leader della CSU (il partito gemello della CDU in Baviera), che ha raccolto grandi consensi per la sua gestione del Covid-19 come ministro-presidente della Baviera. Laschet ha inoltre messo in imbarazzo se stesso e il suo partito quando è stato fotografato ridendo durante una visita a una città colpita dall’inondazione in luglio.

La candidata dei Verdi, Anna Baerbock, nel frattempo, ha visto i suoi voti crollare tra le accuse di plagio nel suo ultimo libro e le affermazioni esagerate nel suo curriculum vitae. A prima vista, quindi, Scholz sembra il favorito di default. Dopo tutto, è un politico poco carismatico, che i tedeschi hanno a lungo soprannominato “Scholzomat” – combinando il suo nome con “automat” – perché alcuni dicono che risponde alle domande come un robot. “È l’archetipo del politico che pensa bene ma comunica male“, ha commentato addirittura il settimanale Der Spiegel.

Ma anche la Merkel è un politico poco carismatico che è stato un outsider all’interno del suo stesso partito prima di diventare cancelliere. Infatti, Scholz è stato spesso paragonato alla leader tedesca uscente; e così, mentre gli altri candidati vacillavano, il 63enne ha iniziato a sembrare un erede affidabile di un leader che – agli occhi di molti elettori tedeschi – è stato l’incarnazione della stabilità e del pragmatismo per 16 anni.

Scholz ha anche fatto un uso abile della sua posizione come ministro delle Finanze e vice della Merkel – prendendo un approccio del tipo “qualunque cosa serva” per guidare l’economia tedesca attraverso la crisi del coronavirus prima di promettere di spendere sontuosamente per aiutare a ricostruire le città della Germania occidentale devastate dalle inondazioni di luglio.

Se, dunque, i sondaggi sono corretti e la SPD finisce per essere il più grande partito il 26 settembre, Scholz potrebbe tuttavia doversi impegnare ancora una volta in una complicata diplomazia con i fedeli di sinistra del partito. “Scholzomat” è finito difatti sotto il fuoco dei conservatori per aver rifiutato di escludere una coalizione con il partito di estrema sinistra Die Linke – che ha le sue radici nel partito comunista che governava la Germania orientale. Allo stesso tempo, egli stesso ha chiarito che preferirebbe governare insieme ai Verdi, escludendo Die Linke e rischiando l’ira della sinistra SPD.

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