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L’Azerbaigian al Forum interreligioso del G20

L’Azerbaigian al Forum interreligioso del G20

K metro 0 – Bologna – Si è svolto a Bologna il G20 Interfaith Forum 2021, che si è chiuso con l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Con più di 370 partecipanti, l’evento si è svolto a Bologna dal 12 al 14 settembre, ha riunito delegati da 70 Paesi tra cui una

K metro 0 – Bologna – Si è svolto a Bologna il G20 Interfaith Forum 2021, che si è chiuso con l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Con più di 370 partecipanti, l’evento si è svolto a Bologna dal 12 al 14 settembre, ha riunito delegati da 70 Paesi tra cui una delegazione dell’Azerbaigian, con l’obiettivo di costruire uno spazio di dialogo sul tema al centro del Forum: “Time to Heal”, pace tra le culture, comprensione tra le religioni, il tempo della guarigione.” Un richiamo evocativo alla pandemia da Covid-19 ed alle complesse conseguenze socio-sanitarie della guerra, che la tragedia afghana ha messo sotto gli occhi di tutti.

La delegazione dell’Azerbaigian, è stata guidata da Anar Karimov, ministro della Cultura della Repubblica dell’Azerbaigian e dallo Sceicco Ul-Islam Allahshukur Pashazade, Gran Mufti del Caucaso, e composta dai capi delle comunità cristiane ed ebraiche del paese.

Nel suo intervento il ministro Karimov ha evidenziato il carattere multiculturale dell’Azerbaigian, paese laico in cui tutte le religioni sono rappresentate e tutelate. Ha poi ricordato lo stato di distruzione dei beni culturali e religiosi nei territori occupati dalle forze armate dell’Armenia all’indomani della liberazione e il poderoso lavoro di ricostruzione che il governo azerbaigiano ha avviato. Non è mancato un riferimento al successo del processo di Baku, volto proprio al dialogo, e alla nuova iniziativa “Peace for Culture”, sostenuta sia dall’Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite che dall’ISESCO.

Allahshukur Pashazade, nel suo discorso, ha evidenziato come “Il presente Forum invita le persone a unirsi attorno alle buone azioni, a porre fine ai conflitti, al terrorismo, alla violenza, alla discriminazione razziale e religiosa, a celebrare la pace e la tranquillità, a prendersi cura di rifugiati, sfollati interni, migranti, a garantire la libertà di religione, a proteggere i bambini e diritti delle donne, oltre ad altre questioni importanti. È gratificante prestare attenzione a questioni così importanti. Allo stesso tempo, è lodevole che questo Forum sottolinei l’importanza della collaborazione tra lo stato e la religione nel superare le gravi conseguenze del disastro del COVID-19 e del cambiamento climatico che scuote il mondo moderno e nell’affrontare queste minacce, sfide e problemi.”

Lo Sceicco ha proseguito con un apprezzamento al discorso di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, che ha sottolineato come il Forum svolgerà un ruolo significativo nell’approfondimento del dialogo interreligioso e interculturale per la pace e la tranquillità.

“È importante sottolineare i numerosi avvertimenti di Sua Santità Papa Francesco alla comunità mondiale sull’interconnessione del coronavirus e del cambiamento climatico e la loro minaccia globale per tutta l’umanità, e l’attenzione altamente sensibile di Sua Santità a questi problemi”, ha affermato Allahshukur Pashazade.

Dopo aver ringraziato per la presenza anche Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, lo Sceicco ha proseguito il suo intervento sottolineando che “Sfortunatamente, le minacce ideologiche e pratiche alla xenofobia, all’islamofobia, alla cristianofobia e all’antisemitismo, che sono tra i principali ostacoli alla stabilità e alla sicurezza internazionali, stanno crescendo in tutto il mondo. Penso che sia importante aumentare gli sforzi congiunti dei leader politici, sociali e religiosi e rafforzare il dialogo globale per prevenire queste minacce distruttive. Nei tempi moderni, gli appelli all’odio che provocano aggressioni, violenze e discriminazioni sono diventati una minaccia politica e sociale. Attraverso la tecnologia moderna e i media, l’incitamento all’odio promuove la guerra e il genocidio come una rete globale, destabilizzando diversi paesi su scala globale. A causa degli effetti ideologici dell’odio, in alcuni paesi c’è un atteggiamento disumano nei confronti dei problemi dei migranti. I conflitti in Medio Oriente, Afghanistan e in altre regioni nei tempi moderni hanno portato i problemi dei rifugiati e dei migranti al livello di una catastrofe globale.”

“Noi, il clero, dobbiamo condannare risolutamente in solidarietà tutte le forme e manifestazioni di terrore, incitamento all’odio, xenofobia, in particolare atti di terrore contro i credenti nelle chiese, moschee, sinagoghe e altri templi, e alzare la voce per protestare contro la profanazione dei simboli religiosi e santità. Affermiamo inequivocabilmente che né l’ebraismo, né il cristianesimo, né l’islam giustificano l’uccisione umana, il terrore e l’umiliazione”, ha affermato Allahshukur Pashazade, che ha anche ricordato come “la Repubblica dell’Azerbaigian, sotto la guida del Presidente Ilham Aliyev, facendo valere i propri diritti sovrani, ha recentemente ripristinato la propria integrità territoriale, riconosciuta dalla comunità internazionale, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, nonché decisioni adottate da altre organizzazioni internazionali.

Attualmente sono in corso lavori di ricostruzione nelle terre liberate. I templi di diverse confessioni religiose che sono stati danneggiati in questi territori saranno restaurati e ne verranno costruiti di nuovi. In Azerbaigian, tutte le religioni e le organizzazioni religiose sono uguali davanti alla legge. Nel nostro Paese sono state create pari condizioni per esprimere credenze religiose, culto, svolgere riti religiosi e cerimonie per tutte le confessioni religiose.”

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