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Altilia: terra del Risorgimento calabrese

Altilia: terra del Risorgimento calabrese

K metro 0 – Cosenza – Presso il Palazzo comunale di Altilia, in provincia di Cosenza, si è svolto recentemente un incontro con il sindaco e due studiosi di storia locale: il professore Roberto Mazzei e la dottoressa Carolina Russo, per approfondire la storia di personaggi illustri del comune di Altilia. L’iniziativa è finalizzata a

K metro 0 – Cosenza – Presso il Palazzo comunale di Altilia, in provincia di Cosenza, si è svolto recentemente un incontro con il sindaco e due studiosi di storia locale: il professore Roberto Mazzei e la dottoressa Carolina Russo, per approfondire la storia di personaggi illustri del comune di Altilia.

L’iniziativa è finalizzata a coinvolgere i giovani che svolgono attività del servizio civile e altri impegnati in un progetto culturale presso la biblioteca comunale. La storia del Risorgimento calabrese è ancora poco conosciuta e risulta curioso come piccole comunità possano vantare personaggi illustri che tanto hanno dato alla causa dell’unità nazionale.

È il caso di Altilia, a cui va il merito di aver dato i natali a personaggi che a buon diritto possono essere considerati eroi del Risorgimento nazionale. Già da prima dei moti carbonari del 1821, spiccava la figura di Vincenzo Federici, detto “Capobianco”, che nel 1813 guidò una rivolta contro il governo francese affinché fosse concessa una costituzione di stampo liberale. Il nome che però è maggiormente legato alla storia patriottica è quello di Gaspare Marsico, nato ad Altilia nel 1813 e futuro deputato del Regno d’Italia. La sua figura per troppo tempo è rimasta in penombra, ma è intenzione dell’amministrazione comunale riprendere le ricerche archivistiche, prestando attenzione soprattutto al legame tra il Marsico e il suo paesenatio.

Fin da giovane, Gaspare Marsico si affilia alla Giovine Italia e svolge un ruolo di primo piano durante l’insurrezione del 1848, diventando membro del comitato di salute pubblica di Cosenza. Dopo il fallimento insurrezionale, è condannato a morte in contumacia e si rifugia a Malta, terra degli esuli italiani. L’intera famiglia dovrà sopportare i soprusi e le angherie del governo borbonico, a causa delle posizioni politiche di Gaspare. In seguito all’Unità d’Italia, viene eletto in parlamento e inizia un’attività frenetica tesa al miglioramento delle reti stradali in Calabria, proponendo importanti progetti come il collegamento della strada Paola-Cosenza con prosecuzione per la Sila.

Muore nel 1874, all’età di 61 anni e l’allora presidente della camera Biancheri gli dedica un appassionato elogio funebre. L’amministrazione comunale intende procedere alla riscoperta di tali figure, convinta che l’identità di una comunità passi necessariamente attraverso la conoscenza della propria storia.

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