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Energia, come si sta comportando l’Europa del solare?

Energia, come si sta comportando l’Europa del solare?

K metro 0 – Roma – Tra giugno e luglio 2021 i pannelli solari hanno garantito il 10% dell’energia del Vecchio Continente, la percentuale più alta mai registrata nell’Europa a 27 paesi. Ma ancora siamo davvero lontani da una sensibile riduzione dell’inquinamento, con le centrali elettriche a carbone che hanno generato il 14% dell’elettricità europea

K metro 0 – Roma – Tra giugno e luglio 2021 i pannelli solari hanno garantito il 10% dell’energia del Vecchio Continente, la percentuale più alta mai registrata nell’Europa a 27 paesi. Ma ancora siamo davvero lontani da una sensibile riduzione dell’inquinamento, con le centrali elettriche a carbone che hanno generato il 14% dell’elettricità europea nello stesso periodo.

Qual è la reale situazione Europea?

L’estate del 2021 è stata una delle più calde mai registrate. Da un punto di vista ambientale gli effetti sono stati drastici con gli incendi che hanno assediato tutta l’Europa e il record dei 48.8 gradi registrato a Siracusa che ancora ci lascia sconcertati. Vedendo però i dati sulla produzione dell’energia possiamo tirare un piccolo sospiro di sollievo.

Infatti tra giugno e agosto di quest’anno, ben 8 nazioni hanno registrato i picchi di produzione più alti di sempre con Paesi Bassi, Germania, Spagna, Grecia e Italia che hanno fatto registrare produzioni di energia solare vicine al 15% della produzione nazionale.

Il fotovoltaico nell’Ue a 27 ha raggiunto un valore medio di 14 TWh di energia solare prodotta ogni anno. La Commissione europea, vede una crescita annuale che deve più che raddoppiare nel prossimo decennio a circa 30 Twh per raggiungere i tanto richiesti obiettivi di sostenibilità del 2030.

Una speranza viene però dal costo dell’energia solare che grazie anche all’entrata di grandi gruppi industriali come Ikea, sono crollati negli ultimi anni dai 381 $/Mwh nel 2010 ai 57 $/MWh nel 2020. Questa diminuzione non si è però riscontrata nei prezzi delle offerte energetiche che dall’inizio del 2021 hanno visto un forte incremento, causato dell’aumento degli investimenti nelle rinnovabili. Nonostante gli elevati sforzi nello sviluppo di fonti di energia alternative, siamo ancora soltanto all’inizio della scalata verso un’Europa a impatto zero, afferma Charles Moore di Ember, società specializzata nell’energia da fonti sostenibili.

La produzione di elettricità dalle centrali a carbone è ad oggi due volte più costosa rispetto al fotovoltaico in Paesi come Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Italia. Il problema resta quindi nella diffusione ancora troppo ridotta degli impianti solari che, nonostante risultino più convenienti di qualche anno fa, non riescono ancora a prendere la capillare espansione sperata.

Lo scorso anno ad esempio sono stati installati in Europa 1 GW di impianti solari, contro i 7 GW che la Commissione europea aveva preventivato per il raggiungimento degli obiettivi del 2030.

La situazione Italiana nella produzione di Energia Solare

Nel nostro paese il GSE stima che negli ultimi 12 mesi il Consumo Finale Lordo (Cfl) coperto da fonti rinnovabili sia diminuito rispetto all’anno precedente con 21,5 milioni di Tep (erano 21,9 nel 2019). Questo valore ha soddisfatto circa il 20% del Consumo finale lordo, una percentuale che ci vede tra i primi in Europa, ma che è circa la metà di quella che secondo la Commissione europea dovremmo arrivare a coprire nel 2030. E la crescita non sembra essere così rassicurante.

Di fatto è dal 2012 che l’Italia oscilla intorno ad una produzione di 20 milioni di Tep, e in 9 anni l’aumento è stato solo del 7,5%, ancora troppo poco per fare il tanto auspicato salto di qualità atteso dalla Commissione.

Fonte: prontobolletta

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