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Cuba nel terrore, manifestanti deportati ed eliminati, bambini compresi

Cuba nel terrore, manifestanti deportati ed eliminati, bambini compresi

Una testimone cubana residente in Italia racconta a Kmetro0 come l’esercito del regime sta soffocando la protesta esplosa l’11 luglio. L’Onu parla di almeno 187 sparizioni nel nulla. K metro 0 – Milano – Il popolo cubano vive nel terrore da domenica 11 luglio. Mentre l’Italia festeggiava la vittoria degli Europei di calcio, iniziavano oltre oceano

Una testimone cubana residente in Italia racconta a Kmetro0 come l’esercito del regime sta soffocando la protesta esplosa l’11 luglio. L’Onu parla di almeno 187 sparizioni nel nulla.

K metro 0 – Milano – Il popolo cubano vive nel terrore da domenica 11 luglio. Mentre l’Italia festeggiava la vittoria degli Europei di calcio, iniziavano oltre oceano le prime proteste in piazza a Cuba, che stanno sfociando in una repressione sempre più cruenta. Migliaia di persone sono scese in strada al grido di “Libertad, patria y vida”, e al contempo gli abitanti dell’isola sono privati dell’ accesso alla libera informazione, che in patri ora è censurata e più che mai manipolata. La televisione di Stato, addirittura, arriva a negare che le immagini di feriti e morti rese virali dai social siano attribuibili al paese comunista. La tragedia in corso è raccontata così all’esterno attraverso canali Telegram come SOS Cuba Canal e altri social media che sfuggono al controllo del regime.

S.S., cubana trasferitasi a Milano dal 2020, mi racconta per oltre due ore quel che sta succedendo ai suoi connazionali, mostrandomi video tratti dai social (in particolare da Cubanos en Italia, gruppo pubblico su Facebook) e testimonianze straordinarie. Mi chiede di restare anonima perché teme per la salute della mamma e della sorella che abitano a Santiago di Cuba.

Il paese è in ginocchio, allo stremo delle forze, “un chilo d’olio di semi di girasole è schizzato a 15 eurorivela, e gli stipendi medi mensili non ne arrivano a coprire il costo visto che si aggirano sui 12 euro. Non pochi supermercati sono stati presi d’assalto per il costo della vita schizzato alle stelle e la fame dilagante. Cuba ha difatti perso nel 2020 circa 5,5 miliardi di dollari a causa dell’embargo economico e delle ulteriori sanzioni decise da Donald Trump (e non revocate da Biden). A questo si aggiunga la crisi dovuta alla mancanza di turismo per la pandemia, che vale oltre 2,2 miliardi di dollari l’anno. Ma questo, secondo la nostra fonte affidabile è vero solo in parte. “Cuba riceve anche donazioni alimentari cospicue dai vicini Stati Uniti – ribatte – generi alimentari che vengono poi fatti pagare al supermercato il doppio del loro prezzo originario, talvolta anche sette o otto volte di più”. Insomma, un blocco economico interno che avrebbe gettato il paese nella disperazione, e che il popolo cubano non sopporta più. Questa la vera causa, dunque, della rivolta in corso.

L’embargo economico in corso da oltre 60 anni (condannato dall’Onu e giudicato illegale lo scorso 23 gugno) sarebbe a questo punto solo un pretesto perché il presidente cubano Miguel Diaz- Canel tenga il popolo sottomesso. Ecco perché anche a Milano, giovedì 15 luglio una folta comunità cubana si è radunata fuori dal Consolato generale della Repubblica di Cuba dopo il tam tam partito l’11 luglio. Ma la protesta cubana ha risvolti sempre più cruenti. “I manifestanti vengono arrestati, spinti in furgoncini e fatti sparire – rivela la nostra fonte milanese – : i cosiddetti Avispas negras (Brigata Mobile di Truppe Speciali, un’unità delle forze speciali delle Forze armate rivoluzionarie cubane, Ndr) entrano nelle case e non esitano a sparare ai rivoltosi, donne e bambini compresi; chiunque protesti al grido di libertà, patria e vita è sotto indagine”. Anzi, S.S. ci mostra un video di un’esponente del governo che minaccia condanne immediate e pene più severe per i vertici delle organizzazioni di proteste. Non solo, l’esponente governativa arriva a sostenere che la protesta sarebbe stata veicolata dagli stessi Stati Uniti nemici.

La nostra testimone ci mostra poi un video, sempre tratto da Cubanos en Italia, di tale Miguel Aldana, cubano emigrato negli States, secondo cui Cubamax, (https://cubamax.com/), l’agenzia turistica e d’invio denaro, generi alimentari e farmaci cubana, con sede a Miami, Florida, di proprietà del cugino del presidente cubano Miguel Diaz- Canel, sarebbe in realtà controllata dallo stesso presidente. Cubamax, stando ad Aldana, starebbe rifornendo di armi, divise e tutti gli armamenti possibili le forze rivoluzionarie del regime per soffocare la protesta nel sangue.

Un video mostra, infine, che le forze armate si nascondono e mimetizzano fra la folla in rivolta per intervenire brutalmente sui protestanti. E oggi una mamma si è suicidata dopo la deportazione del figlio avvenuta due giorni fa. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite si contano almeno 187 persone fatte sparire nel nulla. Lo stesso presidente dello stato insulare caraibico sarebbe scomparso e volato a Caracas dal suo amico Maduro.

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