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Gerusalemme: importante scoperta archeologica vicino al tempio di Salomone

Gerusalemme: importante scoperta archeologica vicino al tempio di Salomone

K metro 0 – Gerusalemme – L’Autorità per le Antichità israeliane a Gerusalemme ha svelato, giovedì, il ritrovamento di resti di un edificio pubblico del periodo del Secondo Tempio (516aC-70dC). Si tratterebbe di uno dei più lussuosi palazzi scoperti fino ad oggi, a pochi passi dal Monte Moriah, la collina dove sorgeva il Tempio di

K metro 0 – Gerusalemme – L’Autorità per le Antichità israeliane a Gerusalemme ha svelato, giovedì, il ritrovamento di resti di un edificio pubblico del periodo del Secondo Tempio (516aC-70dC).

Si tratterebbe di uno dei più lussuosi palazzi scoperti fino ad oggi, a pochi passi dal Monte Moriah, la collina dove sorgeva il Tempio di Salomone, dove oggi si trova la “spianata delle Moschee” (quella di Al-Aqsa e la Cupola della Roccia, terzo luogo sacro per l’Islam dopo la Mecca e Medina).

Gli scavi hanno portato alla luce un’opulenta sala utilizzata dai maggiorenti dell’epoca nell’area dei tunnel del Muro Occidentale (più noto come il Muro del Pianto) nella Città Vecchia, che insieme al resto di Gerusalemme est, fu annessa da Israele dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967.

La lussuosa sala, parti della quale erano state già scoperte in precedenza, includeva una raffinata fontana. Probabilmente era usata per banchetti o altri raduni per ospitare dignitari in visita.

Un luogo prestigioso data la sua vicinanza a quello che Israele chiama il Monte del Tempio, il luogo più sacro dell’ebraismo, che oggi ospita il complesso di Haram al-Sharif (il “Nobile Santuario” della spianata delle moschee).

È un edificio davvero magnifico, uno dei più splendidi edifici pubblici che conosciamo dal periodo del Secondo Tempio“, ha detto l’archeologa Shlomit Weksler-Bdolah (autorevole studiosa della Gerusalemme dell’epoca dell’imperatore Adriano, che la nominò Aelia Capitolina, dal suo nome Publius Aelius Hadrianus).

Il Secondo Tempio ebraico è la ricostruzione del tempio di Salomone, distrutto dal generale romano Tito nel 70 d.C. In precedenza, nel 19 a.C. era stato ampliato dal re Erode, vassallo dei romani, e da allora venne anche chiamato Tempio di Erode.

Weksler-Bdolah ha affermato che le parti più recentemente scavate della sala hanno fatto luce su come i governanti di Gerusalemme, nel corso della storia, abbiano voluto lasciare il loro segno, specialmente su terreni pregiati.

Intorno al periodo della distruzione del Tempio, la sala dei banchetti era divisa in diversi segmenti e c’erano “bagni rituali molto imponenti” sotto il suolo dell’area in cui sorgeva il palazzo.

Weksler-Bdolah ha ammesso che le diverse fasi di costruzione del sito sono apparse “frenetiche” e che la cronologia esatta o le motivazioni rimangono difficili da capire.

Ma l’edificio, secondo l’archeologa israeliana, può esser inquadrato e messo a confronto con la moderna Gerusalemme: “Chiunque governa la città, vuole piantare la sua bandiera, fare un nuovo piano. Altrimenti non esisti”.

Lo scavo ha mostrato che la sala non era più in uso al tempo del primo periodo islamico, che iniziò nel VII secolo, poiché nei secoli precedenti era stata inzeppata con vari materiali di riempimento.

Durante il primo periodo islamico la popolazione di Gerusalemme operava su una superficie stradale diversi metri al di sopra del livello della sala riemersa dagli scavi.

AFP

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