K metro 0 – Tokyo – Niente pubblico alle prossime Olimpiadi di Tokyo, che erano già state rinviate al 2021 a causa della pandemia. Lo ha confermato oggi il governatore di Tokyo, Yuriko Koike, dopo aver incontrato il Comitato Olimpico Internazionale e gli organizzatori giapponesi. Il divieto è ufficiale dopo che è stato proclamato lo
K metro 0 – Tokyo – Niente pubblico alle prossime Olimpiadi di Tokyo, che erano già state rinviate al 2021 a causa della pandemia. Lo ha confermato oggi il governatore di Tokyo, Yuriko Koike, dopo aver incontrato il Comitato Olimpico Internazionale e gli organizzatori giapponesi. Il divieto è ufficiale dopo che è stato proclamato lo stato di emergenza nella capitale a partire da lunedì 12 luglio. Decisione presa dal primo ministro giapponese, Yoshihide Suga, per contenere l’aumento dei casi di Covid-19.
Le Olimpiadi, in programma fra due settimane, diventano dunque un evento televisivo planetario, come voluto dal governo giapponese e concordato dal CIO. “In tanti non vedevano l’ora di guardare i giochi nelle loro sedi, ma io vorrei che tutti, invece, si godessero appieno la visione dei giochi davanti agli schermi di casa”, ha detto Koike dopo la riunione.
La dichiarazione d’emergenza in Giappone è arrivata a sorpresa per il presidente del CIO Thomas Bach, atterrato a Tokyo poche ore prima che le nuove misure fossero annunciate. Doveva passare tre giorni in auto isolamento nell’hotel a cinque stelle che ospita i membri del CIO.
Suga ha così precisato che lo stato di emergenza entrerà in vigore lunedì e durerà fino al 22 agosto. Il che significa che le Olimpiadi, aprendo il 23 luglio per concludersi l’8 agosto, si terranno interamente sotto misure di emergenza; le Paralimpiadi si aprono, invece, il 24 agosto.
“Prendendo in considerazione l’impatto del ceppo Delta, e al fine di evitare che la recrudescenza delle infezioni si diffonda in tutto il paese, dobbiamo intensificare le misure di prevenzione del virus”, ha chiarito il premier.
Eppure solo due settimane fa, gli organizzatori e il CIO avevano concordato che le sedi dei giochi olimpici fossero riempite al 50% della capacità, ma che l’affluenza non superassero i 10.000. Lo stato di emergenza ha forzato invece un’inversione di tendenza tardiva, che era sempre stata considerata un’opzione se le infezioni fossero peggiorate.
L’obiettivo principale dello stato d’emergenza è ora la richiesta di chiusura di bar, ristoranti e karaoke che servono alcolici. Il divieto di servire alcolici è difatti fondamentale per smorzare i festeggiamenti legati alle Olimpiadi e impedire alla gente di bere e far festa. “Come impedire alle persone che si godono le Olimpiadi di uscire a bere è il tema principale”, ha precisato il ministro della Salute, Norihisa Tamura.
Tokyo ha riportato 896 nuovi casi giovedì, contro i 673 della settimana precedente. È il 19esimo giorno consecutivo che i casi hanno superato il limite fissato sette giorni prima. I nuovi casi di mercoledì sono stati 920, il totale più alto da quando i 1.010 sono stati riportati il 13 maggio. L’atmosfera no-fan includerà la cerimonia di apertura al National Stadium da 1,4 miliardi di dollari, che è tradizionalmente l’evento più visto durante le Olimpiadi. “Non è troppo tardi. Annullare o rinviare,” ha affermato Yukio Edano, il capo del Partito Democratico Costituzionale del Giappone, il più grande partito di opposizione al LDP di Suga.
L’aumento delle infezioni ha anche costretto il governo della città di Tokyo a ritirare la staffetta della torcia olimpica dalle strade della capitale, lasciandola correre solo su isole remote al largo della costa di Tokyo. Non è ancora chiaro come entrerà nello stadio per la cerimonia di apertura.
“Le infezioni sono nella loro fase di espansione e tutti in questo paese devono capire la gravità della situazione”, ha rimarcato il dottor Shigeru Omi, un alto consigliere medico del governo. Ha esortato le autorità a prendere rapidamente misure severe in vista delle Olimpiadi, con le vacanze estive che si avvicinano. Omi ha ripetutamente chiesto il divieto di partecipazione degli spettatori, e ha detto che è “anormale” tenere le Olimpiadi durante una pandemia.
“Due terzi delle infezioni nella regione della capitale provengono difatti da Tokyo, e la nostra preoccupazione è la diffusione delle infezioni alle aree vicine”, ha aggiunto Ryuji Wakita, direttore generale dell’Istituto nazionale di malattie infettive. Le Olimpiadi vanno dunque avanti contro la maggior parte dei consigli medici, in parte perché il rinvio ha bloccato il flusso di reddito del CIO. Il Comitato Olimpico Internazionale, infatti, ricava quasi il 75% delle sue entrate dalla vendita dei diritti di trasmissione e le stime suggeriscono che perderebbe dai 3 ai 4 miliardi di dollari se le Olimpiadi fossero cancellate.